Recensione: Hunters and Prey

Di Simo Narancia - 17 Giugno 2002 - 0:00
Hunters and Prey
Band: Angra
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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80

Dopo essere ritornati agli onori della cronaca con una nuova formazione e un ottimo lavoro come Rebirth, gli Angra mantengono vivo l’interesse per la band con un ricco Ep di cui ogni fan non può fare a meno. Già perché questo Hunters and Prey si propone in maniera veramente convincente per tre motivi: il primo è che sono contenuti 8 brani di cui 4 inediti (per una durata totale di 38 minuti ) tutti di pregevole fattura, il secondo è per la presenza di una ricca sezione multimediale e il terzo, non meno importante, per il suo prezzo tutto sommato contenuto (oscillante tra gli 11,50 euro e i 12,50 euro).

Apre le danze Live and Learn brano power veloce ed accattivante che insieme al più progressivo ed introspettivo Eyes of Christ costituiscono ciò che rimane delle session di Holy Land (i brani, mai incisi ufficialmente, erano presenti in versione demo sul sito ufficiale fino allo split con Matos & Co). Materiale nuovo è invece Bleeding Heart , power ballad molto efficace e di facile assimilazione ( la musica è ad opera di Falaschi, che continua confermarsi un valido sostituto di Matos su tutti i fronti). Il clou del lavoro è però Hunters and Prey. Qui gli Angra danno il meglio di sé con un brano in bilico tra rock progressivo e le , ormai immancabili, percussioni brasiliane. Bellissimo il suono delle chitarre, molto caldo come già accadeva su FireWorks. Sul lavoro è presente anche la versione in portoghese a titolo Caça E Caçador che, se possibile, rende ancora più godibile il brano. Sempre per rimanere in tema di rock progressivo viene anche proposta una personale rivisitazione di Mama dei Genesis: in particolare viene sostituita la fredda batteria tipica degli anni ’80 con le calde percussioni tanto care al gruppo. Fanno parte del lotto anche le versioni acustiche di Rebirth e Heroes of the Sand, già conosciute in versione elettrica sul full-lenght. Un Ep vario, ne troppo power ne troppo progressive, che fa ben sperare per il proseguo della carriera degli Angra. La sezione multimediale oltre ad essere realizzata in maniera eccellente (grafica e sonoro) contiene diverse gallerie fotografiche, per un totale di più di 80 foto, uno screensaver, 6 fondi desktop e il video, ben realizzato, di Rebirth.

In conclusione per i motivi già detti, consiglio vivamente l’acquisto a tutti fan del gruppo brasiliano, meritevoli di un’operazione che mantiene viva l’attenzione per la band e che propone materiale di sicuro interesse e di indubbia qualità.

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