Recensione: Hymn To Life

Di Simo Narancia - 26 Gennaio 2002 - 0:00
Hymn To Life
Band: Timo Tolkki
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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72

Che dire del nuovo lavoro solista di Timo Tolkki? Beh innanzitutto è un tipico lavoro “da Timo Tolkki” nel senso che rispecchia molto la sua personalità e il suo stato d’animo , come ogni disco degli Stratovarius del resto. Non è quindi un disco fatto per vendere (o almeno non sembra) ma più che altro sembra un disco per “sfogarsi”.

Bisogna però dire subito che il genere proposto non è il classico power sinfonico, iper vitaminizzato di doppia cassa, del gruppo madre ma una specie di “raccolta” di ballad e pezzi che variano dal pop al rock leggero .C’è da aggiugere però che, soprattutto nelle ballad, emerge molto lo stile Stratovarius: per la precisione si sente più volte l’eco di una melodia che Mr Tolkki si porta dietro da anni e che fa capolino un po’ su tutti i dischi, ad esempio in canzoni come “Twilight Symphony” o “Mother Gaia”. Ma non è solo questo. Le canzoni presenti sul CD riportano alla mente i pezzi più tranquilli e particolari apparsi nei dischi più vecchi degli Stratovarius .Inoltre, a parte due episodi di cui parleremo in seguito, Timo Tolkki canta su tutte le canzoni! E per i fan di vecchia data come me è veramente piacevole sentirlo nuovamente dietro al microfono. Sebbene non abbia una voce eccezionale c’è da dire che a distanza di tempo sembra anche migliorato, o forse è solo migliorata (nettamente) la produzione.(Tra l’altro il disco è stato registrato in una villa in riva al mare e in alcune canzoni, come la title track, si possono sentire con la dovuta attenzione i “suoni” della natura). Inoltre batteria a parte Timo suona praticamente tutti gli strumenti che si sentono sul disco.

Passando alle canzoni, dopo l’ormai classico intro, troviamo “Key to universe” : qui troviamo il primo ospite , ovvero Micheal Kiske (ex Helloween, per chi non lo conoscesse). La canzone sembra scritta apposta per la sua voce, splendida come quindici anni fa(!), e l’interpretazione che ne scaturisce è ottima ed emozionante. Il pezzo è sostanzialmente è una power ballad , d’effetto molto emozionante.Un’altra bella canzone è la successiva “Now I Understand”.Il pezzo in questione non è strettamente metal, anzi diciamo che è Pop. Quindi melodie facili facili, ritornello accattivante e basso e tastiere a farla da padrone (ma non preoccupatevi, il motivetto principale è “chitarroso”).Il testo mette in luce lo “stato di grazia” (psicologico) in cui finalmente Timo è arrivato.
Altro pezzo degno di nota è “Little Boy” : un’altra power- ballad molto sentita , praticamente una lettera scritta dal Timo Tolkki adulto al Timo bambino. Emozionante.

Si torna invece su territori più rockeggianti con la succesiva “I Belive”.Molto carino il ritornello, sostanzialmente un pezzo radiofonico. Subito dopo è la volta del secondo ed ultimo ospite: Sharon den Adel (Within Temptation). La brava cantante è protagonista di “Are you the one” , un pezzo molto malinconico ma comunque gradevole (sulla scia dei pezzi lenti presenti su “Destiny”). Un altro pezzo che sicuramente si fa notare è “Father”: inizio molto drammatico e “sofferto” e finale molto dolce , per questa canzone che tratta del difficile rapporto tra Tolkki e suo padre (morto suicida quando Timo era ancora dodicenne). Il Cd scorre via tra altre ballad (anche un po’ tristi)e canzoni più fresce come (scusate il gioco di parole) “Fresh blue water” per finire con la title track “Hymn to life”. Il pezzo in questione è un po’ particolare : inizia come una sorta di “Season of change” , ma senza il crescendo finale, e finisce con la già citata melodia “ Tolkkiniana” sulla quale entrano in sottofondo i suoni e sopratutto parole recitate (quasi un reperto sonoro di guerra ). Inoltre per tutta la lunghezza del brano si sentono i già citati suoni del mare. Un pezzo molto malinconico.

In conclusione è un disco bello (per chi non ha il paraorecchie, come attitudine è un disco sulla scia di “Virgo” di Matos e Paeth) e per chi , fan come me, ha sempre apprezzato le composizioni di Tolkki anche nei momenti meno veloci e pompati, anche quando il nostro guitar hero non si lascia andare in “sbrodolamenti” vari.

Ma sicuramente a molti non piacerà proprio per questo, quindi acquisto consigliato solo ai veri fan e a chi piace variare un po’.

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