Recensione: Ignorance Never Dies
Hardcore/metal/punk più drum’n’bass uguale “Ignorance Never Dies”, secondo full-length degli inglesi Your Demise.
Questi antitetici addendi danno come somma una proposta dai contenuti in parte innovativi. I brani drum’n’bass – genere completamente estraneo al metal – sono episodi a sé stanti (“Hypochondriac”, “Unknown Dub” e “Great Shape”), per cui alla fine della fiera il resto delle canzoni può essere inquadrabile nell’esteso filone del thrash.
Il concetto di base è simile a quello del grindcore, tuttavia una maggiore varietà nel rifferama unitamente a brani di lunghezza anche superiore ai quattro minuti rende possibile inserire i Nostri nel calderone forgiato da Metallica & Co.
Non solo.
Contribuiscono a questa interpretazione il suono delle chitarre, stoppato e compresso, le linee vocali urlate di Ed McRae, la fredda durezza del basso (Jimmy Sampson è attore protagonista, per i motivi che si vedranno), il drumming potente e veloce.
La caratterista peculiare del sound dei britannici è l’esemplare fusione fra un’evoluta e moderna forma di thrash e l’hardcore newyorkese nell’accezione più classica del termine. In particolare, il primo elemento emerge durante i tratti più rallentati delle canzoni, mentre il secondo è padrone dei segmenti ove il ritmo prende quota. Presi singolarmente, questi due generi non hanno nessun elemento di particolarità e originalità. Uniti, diventano la mescola che forgia il marchio di fabbrica del quintetto che, in questo modo, dimostra maturità e personalità nel riuscire a rendere concreto un mood costante lungo tutta la durata del platter.
A rifinire il tutto ci pensa il drum’n’bass: pur non intervenendo direttamente se non negli episodi sopra citati, il tono possente e profondo insito nel modello musicale spinge i ragazzi di St. Alban a strutturare i brani di “Ignorance Never Dies” verso frequenze da subwoofer.
Il sonwriting che ha dato vita al disco è invece ancora acerbo. Una buona parte in ciò la fa Mc Rae, la cui ugola è simile a tante altre che si cimentano nel genere oltre che poco elastica: le linee vocali delle canzoni non appaiono granché diverse le une dalle altre. Inoltre le chitarre di Ozzy Porkchop e di Stu Paice, seppur consistenti, macinano sì una grande quantità di riff; senza però proporre soluzioni diverse da quelle già sentite rinunciando per di più a esperimenti solisti.
Se si vuole assaggiare il CD partendo da una gustosa pietanza, “Dreaming Of Believing” fa al caso nostro: headbanging e pogo sono garantiti dai rallentamenti da brivido scanditi da poderosi tonfi. Botti (che ricordano “Depths” degli Oceano) anche nella successiva, trascinante “TF”, che propone una riottosa aggressione ai timpani strizzando l’occhio alla melodia.
L’opener “Ignorance Never Dies” identifica sin da subito lo stile dei Nostri: riffoni compressi per strofa e bridge, accordi solo distorti per il ritornello. “Burnt Tongues” accelera alleggerendosi e rallenta appesantendosi ripetendo lo schema appena descritto. L’anthemico coro nel refrain di “Nothing Left But Regret” rileva il tono un po’ oscuro della canzone, che comunque spunta qua e là nel lavoro. “Antipode” consente a Tailbee di sciorinare con più libertà la propria bravura, proponendo ritmi meno regolari del solito. Finalmente un riff portante da mettere a mente per lo sciolto dinamismo: è quello di “The Clocks Aren’t Ticking Backwards”. Degna ancora di menzione per la muscolatura da bodybuilder “Black Veins”.
Insomma, nonostante la composizione dei brani non consenta a “Ignorance Never Dies” di bucare la scena, la freschezza della proposta e la bontà del groove dell’album stesso portano a un giudizio ben sopra la sufficienza. I Your Demise posseggono una buona tecnica strumentale e sanno suonare con ordine e pulizia: possono solo migliorare.
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Track-list:
1. Ignorance Never Dies 2:13
2. Burnt Tongues 2:55
3. Nothing Left But Regret 2:18
4. Antipode 3:07
5. Hypochondriac 1:06
6. Dreaming Of Believing 2:01
7. TF 3:13
8. Unknown Dub 5:07
9. The Clocks Aren’t Ticking Backwards 3:34
10. Feels Like There’s Something Dark Inside 4:47
11. All I Never Want To Be 2:17
12. Great Shape 3:19
13. Black Veins 4:25
14. Blood Ran Cold 3:04
Line-up:
Ed McRae – Voce
Ozzy Porkchop – Chitarra
Stu Paice – Chitarra
Jimmy Sampson – Basso
Tailbee – Batteria