Recensione: In The Deep of Vortex
“In The Deep of Vortex” è l’esordio discografico della thrash metal band nostrana Brain Dead. I più attenti ricorderanno che i nostri si esibirono sul palco del Gods of Metal 2008; in quell’occasione il combo piemontese vinse infatti il “demo contest” indetto dall’organizzazione dell’evento.
Attivi da ormai nove anni, Daniele Vitello e compagni ci propongono un thrash metal dal classico sound bay area, caratterizzato cioè da un costante uso di doppia cassa, da un basso sempre preciso nell’enfatizzare i cambi di ritmo e da un guitar-work perfettamente in linea con quanto delineato da realtà importanti della old-school statunitense, Testament su tutte. L’alternanza tra il cantato growl e quello pulito ricorda in tutto e per tutto il Chuck Billy delle ultime produzioni della band di Oakland. Sebbene Felix Liuni sia espressivo e capace di svolgere bene il proprio ruolo, c’è da sottolineare il limite evidente nella pronuncia della lingua inglese. Inoltre, mentre il cantato in clean appare naturale e ben integrato nelle melodie, altrettanto non si può dire di quello in growl. Quest’ultimo appare quasi sempre fuori luogo, in quanto ogni canzone è stata composta su melodie tendenzialmente lineari che riconducono in tutto e per tutto al thrash classico. Unica eccezione a quanto appena esposto si riscontra su Struck In The Honour (September 11 2001), pezzo che annovera sonorità estreme (al limite con il death metal) che si sposano piuttosto felicemente alla voce “pesante”.
Le sezioni ritmiche di basso e batteria sono ben riuscite e, ripercorrendo fedelmente i canoni del thrash metal californiano (e nemmeno troppo recente), conferiscono ai brani un’identità accattivante e bellicosa. Eccellente infine la prestazione alle sei corde di Daniele Vitello; il chitarrista si propone in ritmiche e soli di brillante fattura, dimostrando di aver ben assimilato le peculiarità proprie di questa corrente musicale. Ben evidenti anche i richiami ai primi Metallica (Death Illusion), oltre che agli Exodus (Till The End Of Time); volendo aggiungere qualche ulteriore riferimento, a beneficio degli intenditori, i Brain Dead sintetizzano un mix tra quanto prodotto dai Defiance di “Product of Society” e gli storici palermitani Nuclear Simphony.
La produzione dal canto suo è appena sufficiente: il non perfetto controllo dei riverberi e un basso in costante sordina non permettono al prodotto di esprimersi a tutto tondo. Vengono molto spesso smorzati un sacco di mood, sopratutto quando, a conclusione di un solo, non si riesce a riprendere il medesimo coinvolgimento che la sezione ritmica aveva trasmesso fino a quel momento. Una ripresa ritmica che dovrebbe deflagrare nuovamente in tutta la propria potenza, ma che al lato pratico risulta spesso fiacca e priva di mordente.
A grandi linee “In The Deep of Vortex” si colloca con certa qualità all’interno della schiera di produzioni contemporanee orientate a riproporre quanto di buono la scena americana ha esibito nel lasso temporale che va da fine anni ottanta fino ai primi anni novanta. Rimangono evidenti i limiti di un cantato ancora deficitario per pronuncia (ma un buon corso di inglese dovrebbe risolvere il tutto senza particolari sforzi), di una produzione approssimativa e dell’uso eccessivo di un cantato in growl spesso fuori luogo e mal supportato da un songwriting molto più adatto alle parti cantate in clean. Ora non resta che attendere la prima occasione live per dare definitiva consacrazione a una realtà che, al momento, ha saputo produrre un album quasi discreto, ma che lascia intendere un futuro di tutto rispetto.
Nicola Furlan
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Tracklist:
01 Enter In The Vortex
02 Seasons Of Your Destiny
03 Till The End Of Time
04 All Is… Strange!
05 Dreaming Your Fear
06 Return Of The Flesh
07 Struck In The Honour (September 11 2001)
08 Death Illusion
09 The Double Face
10 Man In The Silence
11 Deep Vortex
Line-up:
Felix Liuni: Voce
Daniele Vitello: Chitarra
Haron Zorzi: Basso
Daniel Giovanetto: Batteria