Recensione: Invincibile Imperivm Italicvm

Di Stefano Ricetti - 15 Luglio 2008 - 0:00
Invincibile Imperivm Italicvm
Etichetta:
Genere: Speed 
Anno: 2008
Nazione:
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61

L’Alto Adige costituisce terra di confine dai sapori austro-teutonici ma anche fucina irrefrenabile di band HM con i cosiddetti. Basti pensare ai veterani Skanners, mai sciolti dal 1980 a oggi e passati quasi indenni all’uragano Grunge degli anni Novanta, ai Feline Melinda, tornati in auge da poco, senza dimenticare i Graveworm, uragani che poco concedono alla melodia. Gli Anguish Force, come facilmente prevedibile, provengono da quelle terre, bagnate dall’Isarco e dall’Adige, prodighe di meleti e di valli famose per chi di naja ha vissuto.

I Nostri, attivi da metà anni Novanta, dopo due lavori autoprodotti – più un Ep – , firmano per la My Graveyard Productions e celebrano i fasti dell’impero romano, di quando dominava mezzo mondo e dettava legge anche in terra d’Albione, tramite un album dal titolo inequivocabile: Invincibile Imperivm Italicvm.

Il disco consta di dieci mazzate di HM classico dalle forti venature Speed’n’Thrash, con richiami che spaziano dagli Exciter agli Agent Steel, passando per Metal Church, Running Wild, Kreator e Sacred Steel. Purtroppo la produzione approssimativa, anche se inizialmente riesce a far risaltare il lato d’antan dell’insieme, alla lunga tende a irritare, proprio per quel senso di incompiuto che lascia l’amaro in bocca alla fine dell’ascolto dei vari brani.

La sensazione che gli Anguish Force debbano ancora fare parecchia strada per conquistarsi un posto d’onore all’interno delle ormai folte legioni del metallo tricolore è forte. Se da una parte il combo di Renon riesce a stupire alla grande con un songwriting di alto livello – sentitevi le epicissime The Silence After the War e Rome Over England, due autentiche perle di HM eroico con cori da urlo – dall’altra i Nostri denotano delle pecche tipiche di un gruppo ancora immaturo, in particolare nel cantato.

I margini per fare meglio in futuro ci sono tutti, a partire dagli interessanti intrecci chitarristici e da una sezione ritmica che, in quanto a vigore, non sfigura di certo. L’attitudine battagliera è quella giusta e il tempo, in questi casi, risulta essere la miglior medicina a disposizione.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracklist:
1 – The Impact II
2 – The Chalice Of Steel
3 – Into The Arena Of Blood
4 – The Silence After The War
5 – Fighting Warriors
6 – Rome Over England
7 – Ride The Brave
8 – No Hostage
9 – The Fight
10 – Follow The Rainbow

Line-up:
Luigi Guarino D. (LGD) – Guitars
Alexander Seppi (Eppacher) – Drums
Roberto Fulciniti (Robousis) – Bass
Giovanni Callegari (Johnny Thunder) – Vocals

 

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