Recensione: Jack Blades

Di Francesco Prussi - 11 Marzo 2004 - 0:00
Jack Blades
Band: Jack Blades
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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70

Dopo aver suonato il basso e cantato con gli storici Night Ranger e nella all-star band Damn Yankees (senza dimenticare le numerose collaborazioni tra cui nomi sacri come Aerosmith, Great White, Cher, Alice Cooper ed Ozzy Osborne), per il celebre bassista giunge ora il momento di pubblicare il suo primo album solista intitolato semplicemente Jack Blades. Bisogna dire che il disco è piacevole e anche abbastanza vario in quanto a momenti di graffiante hard-rock unisce canzoni con influenze più moderne (mai preponderanti) sfocianti anche nel pop, che unite ad una notevole lista di ospiti (tutti personaggi di spicco del panorama hard-rock Americano come Neal Schon, Tommy Shaw, Warren De Martini e il chitarrista dei Night Ranger Brad Gillis che confermano la stima di cui gode il nostro), offrono una cinquantina di minuti di ottima musica costituita da undici buone canzoni. Si parte con la rockeggiante e trascinante Sea Of Emotions, mentre la seguente Shine On,cantata in duetto con Tommy Shaw, ha un inizio più cadenzato per poi rivelarsi una hard-rock song con qualche venatura modernista: ottimo il lavoro di chitarra. Un giro di basso introduce We Are The Ones un po’ stralunata e troppo modernista nella strofa, ma che si rivela una buona via di mezzo tra il vecchio ed il nuovo. Alone Tonight è una ballad che ricorda i brutti ceffi di Boston alias Aerosmith, mentre il brano seguente Sometimes You Gotta Have Faith è un brano fortemente pop-oriented che scorre via abbastanza velocemente pur non rivelandosi il momento migliore del disco. Ci pensa To Touch The Sky a riportare il tutto su binari più hard-rock, non per niente vi compare il mitico Neal Schon. Atmosfere elettro-acustiche in Who You Want To Be: brano assai piacevole con un bel riff di chitarra che mi ricorda, vagamente, il Dirigibile Inglese. Segue Someday brano un po’ atipico che non riesce a conquistarmi, forse per l’atmosfera troppo pop. Breaking Down è una ballad molto bella e sentita, scritta a quattro mani con il figlio Colin. Il penultimo brano On Top Of The World è un torrido hard-rock cadenzato con un bel lavoro di chitarra. In chiusura troviamo Nature’s Way una ballad acustica molto bella che pone la parola fine a quest’ottimo dischetto. In conclusione un disco molto vario, che nonostante un paio di brani non esaltanti, si lascia notevolmente apprezzare e fornisce un quadro notevole della personalità artistica di Jack Blades. Di certo non possiamo parlare di capolavoro assoluto del genere, ma di un disco onesto e sincero capace di soddisfare chi si pone all’ascolto del disco e che si vuole gustare un po’ di sano rock senza solismi esasperati, o contaminazioni varie con elettronica e diavolerie simili.

 

Sea of Emotions

Shine On

We Are the Ones

Alone Tonight

Sometimes You Gotta Have Faith

To Touch the Sky

Who You Want to Be

Someday

Breaking It Down

On Top of the World

Nature’sWay

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Band: Jack Blades
Genere:
Anno: 2004
70