Recensione: Joululevy

Di Daniele Balestrieri - 25 Dicembre 2010 - 0:00
Joululevy
Band: Ajattara
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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80

L’anno scorso è stata una piccola catastrofe. Abbiamo aspettato, aspettato e aspettato ma gli Ajattara non hanno voluto onorare la sacra tradizione dell’EP di natale con annesso prosciutto e ci han lasciati per ben DUE anni con interrogativi sempre più pressanti: che fine ha fatto l’allegra Joulu-famiglia? Si pensava che fosse stata vittima dell’ennesimo nazi-sfogo di Pasi “Ruoja” Koskinen che tanti lutti ha inflitto alla line up un tempo vibrante degli Ajattara.
E invece questo natale ci sorprendono, o meglio ci pseudo-sorprendono ficcando nella calza una compilation di tutti i singoli di Natale finora pubblicati, aggiungendo un paio di unreleased e impiccando il povero papà in bella vista sulla copertina.

Lutto in famiglia Ajattara? Se questo è il risultato, mi auguro che ne facciano fuori tanti altri nel corso dei prossimi anni. Perché magari i singoli precedenti, nonostante il prezzo irrisorio, non erano particolarmente degni di essere considerati… ma questo Joululevy vale ogni singolo centesimo d’euro che deciderete di spenderci, specialmente per chi finora ha completamente trascurato questo inusuale stillicidio di EP annuali.

Il fatto che ogni coppia di canzoni sia stata concepita nello spazio di un anno suggerisce già l’idea di quanto rifinita possa essere questa raccolta indipendentemente dalle tracce proposte, ora poco più che coretti stramboidi da osteria come “Kansallispäivä” o l’isterica “Joulupukki puree ja lyö” e ora veri e propri piccoli capolavori di dark metal atmosferico/sinfonico come l’eccellente “Lasten mehuhetki” o la semi-industrial “Sika“, certamente retaggio del sorprendente Kalmanto.

Lo stile degli Ajattara ormai lo conosciamo tutti: figlio fortemente voluto dell’ex-Amorphis Pasi Koskinen, il gruppo naviga tra le trame più feroci e terrorizzanti di quello che possiamo definire a tutti gli effetti horror metal violento, anzi, violentissimo, contrito, disperato, devastante ma tutt’altro che triste e sconsolato. Le atmosfere gelide perpetrate da ogni brano, vere e proprie propaggini tangibili della psiche malata di Koskinen, sembrano create appositamente per unirsi alla goliardia morbosa e opprimente di un natale finito in tragedia, di un Jingle Bells cantato da zombi e demoni, da una tradizione che è ormai schiava di un mondo che non le appartiene.
Tutto l’album è da scoprire e assaporare piano piano, come un regalo di natale fin troppo agognato. Gustatelo, compratelo, regalatelo, assaporatelo: un biprodotto di una delle band più particolari della Finlandia che riesce a unire la ferocia più primitiva del dark metal a una straordinaria accessibilità quasi da “easy listening”, complice l’utilizzo di melodie catchy e al contempo assassine. Dopo sei anni di preparativi, il figlio del Signore Oscuro è finalmente venuto alle tenebre. Se siete riusciti ad aspettare fino ad ora, sapete a chi portare oro, incenso e birra. E buon Natale.

Daniele “Fenrir” Balestrieri

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TRACKLIST:

1.Kauna
2.Lasten mehuhetki (Tuomari Nurmio -cover feat. Tuomari Nurmio)
3.Puhdistus
4.Syytön (Nylon Beat -cover)
5.Tulppaani
6.Joulupukki puree ja lyö (M. A. Numminen -cover)
7.Sika (Juice leskinen -cover)
8.Tahdon
9.Teuras
10.Kansallispäivä (Sielun Veljet -cover)
11.Ilon päivä
12.Hei tonttu-ukot

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