Recensione: Journey Of Souls

Di Luca Dei Rossi - 2 Marzo 2009 - 0:00
Journey Of Souls
Band: Keldian
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
73

Seconda release per i Keldian, che con il primo album avevano piacevolmente stupito grazie ad un Power suonato onestamente e con una certa personalità, nonostante non apportasse grandi innovazioni ad un genere che ormai, possiamo dirlo, è completamente saturo di gruppi imitatori dei “grandi” di oggi e di quelli degli anni ’80. I Keldian si limitano a prenderne l’ispirazione, amalgamando il tutto e proponendocelo come qualcosa di proprio, elaborato e modernizzato ad hoc per il mercato odierno. Il risultato è soddisfacente: la band ci propone un Power sinfonico pieno di influenze unite con un certo gusto, creando un album di discreta fattura che contiene un paio di canzoni parecchio trascinanti, complici incisi di grand’effetto ed un riffing mai privo di originalità.

Rispetto al primo Heaven’s Gate, in Journey Of Souls si assiste ad un’evoluzione del sound, leggermente meno potente del suo predecessore e volto più alla ricerca di atmosfere particolari.
L’album se non per tre o quattro canzoni si estende su ritmi di media velocità, lasciando tacere in diverse occasioni le chitarre per dare posto alle tastiere. Sicuramente i punti chiave di questo disco sono i cambi di velocità: con maestria i Keldian passano da riff corposi e potenti a momenti di astrattismo musicale lenti e rilassanti che rendono l’album più leggero ed assimilabile.
Già dai primi secondi i sintetizzatori ci immergono in un mondo fatto di viaggi interplanetari e battaglie tra navicelle spaziali, grazie a effetti acustici tipici dei film fantascientifici: The Last Frontier si sviluppa tra questo tipo di suoni, tra bridge notevoli e stacchi piacevoli che rendono la canzone fresca e mai stancante. Tra le varie influenze influenze troviamo anche delle melodie tipicamente Folk presenti nella sesta Vinland, song potente e diretta. La canzone vede anche la partecipazione di Anette Fodnes e Maja Svisdahl (due delle nove guest star che hanno contribuito alla registrazione dell’album) che uniscono le loro voci a quella di Christer Andresen dal timbro particolare che, contrariamente ai canoni “imposti” dal Power, non è dotata di estensione elevatissima. Memento Mori è una delle migliori dell’album: la canzone parte con un intro lento e rilassante che lascia spazio ad un riffing robusto, per poi riplacarsi a metà e riraggiungere in un crescendo spaventosamente affascinante la potenza che la caratterizzava inizialmente. Il punto più alto raggiunto da questa song è l’assolo tastiera/chitarra che si conclude in con un dolce rumore di pioggia che accompagna un motivo di chitarra e violino fino alla fine della canzone.

In conclusione quello presentato dai Keldian è un album ben confezionato, che tutti gli appassionati del genere potranno apprezzare a sufficienza. Journey Of Souls non è certo una perla di memorabile splendore, ma è comunque un disco che sa il fatto suo e che può essere riascoltato più volte senza che scada nel banale. In attesa di una maturazione a livello di idee vi rimando comunque all’acquisto di questo album, senza sperare in un miracolo ma forti del fatto che ci troveremo davanti ad un lavoro che in diverse occasioni vi potrà stupire positivamente.

Tracklist:

01. The Last Frontier * MySpace*
02. Lords Of Polaris * MySpace*
03. Reaper * MySpace*
04. The Ghost Of Icarus
05. Memento Mori
06. Vinland
07. The Devil In Me
08. Hyperion
09. God Of War
10. Starchildren
11. Dreamcatcher

Ultimi album di Keldian

Band: Keldian
Genere:
Anno: 2008
73
Band: Keldian
Genere:
Anno: 2007
78