Recensione: Kapitel III

Di Alessandro Calvi - 29 Novembre 2011 - 0:00
Kapitel III
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Anno: 2011
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50

Dopo i primi due capitoli, pubblicati a un paio di anni l’uno dall’altro, nel 2007 i Lekamen Illusionen Kallet danno alle stampe questo album loro omonimo, ribattezzato “Kapitel III” solo in sede di ristampa. Per Graav era, probabilmente, la fine di un ciclo: i LIK avevano detto ciò che avevano da dire e i suoi interessi si erano già evoluti verso un ulteriore nuovo progetto: i Lönndom. Come ormai sappiamo in realtà si trattava di una fine solo momentanea. Il monicker, infatti, è stato rispolverato in occasione della ristampa di questi dischi da parte della Frostscald Records e un nuovo album inedito ha visto la luce nel 2011.
Ma questo, Graav, al tempo, non poteva saperlo.

Nato, per dichiarazione dello stesso autore, in una volta sola, come frutto di un’unica ondata d’ispirazione (e per questo, quindi, così breve), questo “Kapitel III” più che un disco è un EP, data la durata di soli 25 minuti. Lunghezza, però, ripartita in sole 4 tracce.
Questa è, inoltre, la prima pubblicazione corrispondente in tutto e per tutto agli intenti del mastermind del gruppo. La precedente edizione della Agonia Records, infatti, presentava un differente ed errato ordine delle tracce e un mixaggio non confacente alle idee di Graav. Per i fan del gruppo, quindi, una ristampa che rende giustizia alla one-man-band svedese e da non farsi assolutamente mancare.
Rivolgendosi, invece, a chi si avvicina per la prima volta a questo monicker, diventa difficile, a questo punto, aggiungere qualcosa che non sia stato già detto per i primi due album dei Lekamen Illusionen Kallet. Tutti i pregi e i difetti dei suoi predecessori, infatti, si ripresentano puntualmente anche in questo disco.
Bisogna comunque ammettere che, rispetto a “Besvärtade Strofer”, Graav sembra recuperare un po’ della freschezza e dell’ispirazione di “Må Ljuset Aldrig Nå Oss Mer” grazie a dei riff un po’ più originali e coinvolgenti, ma non sembra essere comunque abbastanza per salvare il CD.
Sotto il profilo degli arrangiamenti si palesa un generale miglioramento e molti passaggi sono più fluidi e lineari. Purtroppo i difetti presenti nel secondo capitolo (arrangiamenti assenti o abbozzati, stacchi tra un riff e l’altro che stridevano quanto unghie su una lavagna), anche se meno di frequente, fanno capolino almeno un paio di volte anche in questa occasione e riescono ancora a far scorrere brividi tutt’altro che piacevoli lungo la schiena degli ascoltatori.
Non si può inoltre negare che una evoluzione, nel sound dei Lekamen Illusionen Kallet, ci sia stata. Questa, però, non può dirsi del tutto una notizia positiva. L’evoluzione, infatti, è andata principalmente e quasi esclusivamente nella direzione di moltiplicare il numero di ripetizioni di uno stesso riff. Questa pratica, già fallimentare nel primo e ulteriormente inflazionata nel secondo disco, in questo “Kapitel III” arriva a livelli quasi insopportabili. Le ultime due tracce, “Vredens Trolldom” e “Visioner Om En Ödslig Framtid”, si riassumono, in pratica, in un riff a testa, ripetuto per tutta la loro lunghezza (nient’affatto breve).
Come già in passato l’effetto finale non è di immergere l’ascoltatore in una atmosfera di malinconia, sofferenza e claustrofobia, bensì quello di limitarsi ad annoiarlo.

Per concludere “Kapitel III”, a discapito della sua brevità, non riesce nel compito (non difficile) di essere più orecchiabile e interessante dei suoi predecessori, al contrario finisce per essere (questo sì molto difficile) più ripetitivo, logorroico e, in definitiva, noioso. Consigliato solo ai fan in cerca della versione definitiva e filologicamente corretta di questo EP, gli altri, probabilmente, farebbero meglio a rivolgersi altrove.

Tracklist:
01 I Tidens Ände Är Det Tron Som Består
02 Röd Puls
03 Vredens Trolldom
04 Visioner Om En Ödslig Framtid

Alex “Engash-Krul” Calvi

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