Recensione: Le Visage du Mal

Di Stefano Ricetti - 29 Aprile 2024 - 7:45
Le Visage du Mal
Band: Meurtrier
Etichetta: Jawbreaker Records
Genere: Heavy  Speed 
Anno: 2024
Nazione:
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70

Meurtrier (assassino, in francese) è un nuovo gruppo canadese – provengono dal Québec – dedito allo speed metal più spudorato. La formazione schiera Tony (voce), Martin (chitarra), Fred (batteria), Van (basso) e Will (chitarra). Le Visage du Mal incarna il loro Ep d’esordio e vede la luce in modalità fisica sotto forma di musicassetta per la label svedese Jawbreaker Records. Più specificamente ne sono state realizzate 50 copie con colorazione Bianca e 150 nella classica nera.

La copertina di Le Visage du Mal è stata realizzata da Marie-Pier Lapointe mentre l’allestimento grafico è opera di Anthony Verreault. Aneddoto interessante: una delle foto maggiormente diffuse da parte della band in sede live immortala Tony, il cantante, con indosso la T-Shirt di In Death of Steve Sylvester dei Death SS. Altra curiosità: sia il lato A che il lato B della cassetta contengono le stesse canzoni.

Altre informazioni riguardo il gruppo canadese non ve ne sono ma, come sempre, quello che conta è la musica e i Mereutrier lungo le cinque tracce ricomprese dentro il prodotto Jawbreaker Records dimostrano di saperci fare, eccome, quantomeno in termini di attitudine espressa.

Buon Sangue non mente, verrebbe da dire. Non a caso gli inventori dello speed metal provengono da Ottawa e i loro maggiori epigoni da Guelph, entrambi in Ontario. Leggasi Exciter e Razor.

Le Visage du Mal’, la title track, parte in maniera classica che più classica non si può facendo leva su di un riff già sentito milioni di volte ma sempre vincente. La voce di Tony poggia su coordinate epico evocative – richiama, da lontano e con i dovuti distinguo, mai obbligatori come in questo caso, King Diamond e Brian Ross – ma non per questo non graffia come dovrebbe, date le urla che di tanto in tanto tira al cielo. I Meurtrier non sono certo dei mostri di pulizia sonora e qualche ingenuità la palesano soprattutto a livello di sezione ritmica ma di credo ne posseggono a dismisura e letteralmente la cosa straborda fra i solchi – ops… il nastro – della cassetta Jawbreaker. Velocità sostenute accompagnano ‘Maligne Pretresse’, brano speed allo stato brado, poi è la volta di ‘Ravage’, altra mazzata senza mezze misure con più di un addentellato con i Mercyful Fate maggiormente violenti, che va a segnare l’highlight di Le Visage du Mal.

Il cantato in francese conferisce ulteriore fascino alla proposta dei crazy canucks, particolarità che si evidenzia oltremodo in ‘Suis-moi’, pezzo HM di stampo ultra ortodosso dalla sublime ignoranza con slanci epici da non sottovalutare. Chiusura in bellezza sulle note dell’iconoclasta ‘Fatal Ennemi’, graniticamente in linea col resto del prodotto, all’insegna della coerenza siderurgica.

È stato da me scritto anche in altre occasioni, ma val la pena sottolinearlo anche stavolta: finché esisteranno gruppi come i Meurtrier le sonorità classiche legate all’heavy e allo speed possono garantirsi un futuro dalle tinte più che rosee.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

Meurtrier live

 

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