Recensione: Life is Killing me

Di Stefano Ricetti - 18 Marzo 2005 - 0:00
Life is Killing me
Band: Goldsmith
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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66

I Goldsmith furono una delle tante band della NWOBHM che non riuscirono a infrangere il muro dell’anonimato, mancando la realizzazione di un disco intero sulla lunga distanza. Il gruppo venne fondato nel 1981 quando il bassista Perry “Pez” Hodder lasciò i Bitches Sin, cercando fortuna con questa nuova creatura. Rispetto alla band madre, oggi ricordata tra le pietre miliari della New Wave, Perry “Pez” Hodder non trovò la stessa gloria con questi Goldsmith riuscendo solamente a far uscire una serie di singoli ed Ep che non portarono a un contratto discografico per la produzione di un full length.

La discografia del gruppo è la seguente:
. Evil Woman – Single, 1982 
. You won’t catch me – Ep, 1983
. Life Is Killing me – Single, 1983

L’attiva Obscure NWOBHM Records ha realizzato questa raccolta in edizione limitata a 500 copie, unendo in un solo Cd tutta la discografia del gruppo inglese e rendendo finalmente reperibile a un costo accettabile la musica di questo combo ormai dimenticato dai più. E’ importante sottolineare quanto l’etichetta sia stata attenta ai dettagli legali della ristampa, ottenendo l’autorizzazione dei Goldsmith, fornendo una preziosa testimonianza della loro carriera. Il booklet è molto ricco di foto e testi, la qualità delle registrazioni è decisamente buona sebbene non perfetta, ma vanno considerate le difficoltà di registrazione tipiche dell’epoca e il lungo periodo di tempo trascorso. Life is Killing me si presenta come un prodotto quasi irrinunciabile per gli appassionati della NWOBHM e per coloro che vogliono approfondire la loro conoscenza in ambito classico. Sebbene breve, la carriera del gruppo inglese fu costellata di apparizioni dal vivo: ogni brano proposto dai Goldsmith presenta una struttura molto efficace in ambito live e non è difficile credere che questi ragazzi fossero dei bravi intrattenitori all’epoca. Il songwriting di “Pez” e soci non era particolarmente erudito, se paragonato ad act britannici molto più ambiziosi di loro, tuttavia la semplicità del sound della band, unita alla buona preparazione dei vari elementi garantiva l’indiscutibile qualità della loro musica. Lo stile del gruppo è decisamente inquadrabile nei canoni della new wave of british heavy metal: brani fluidi e graffianti, mai particolarmente pesanti, decisamente aggressivi e compatti. Le similitudini con altri prime mover del periodo porterebbero solo a sminuire la bravura dei Goldsmith: se amate il sound di quegli anni, amerete anche questa band.

Life is Killing me – 20th Anniversary.
Il disco è aperto dalla title track: si tratta di un pezzo efficace fin dal primo ascolto, dalla struttura non particolarmente elaborata e complessa. In questo frangente i Goldsmith si avvicinano ai connazionali Wolf (da non confondere con gli omonimi attuali svedesi). Più raffinata e ambiziosa Please Don’t presenta strutture ragionate tipicamente new wave: l’interpretazione vocale del pezzo, unita al bel lavoro di chitarra, sono decisamente le carte vincenti del brano. La tirata e coinvolgente You Won’t Catch me rimanda ai Buffalo, rivelandosi il brano giusto per spaccare dal vivo. Meno ispirata risulta essere Fly Away, troppo infarcita di refrain vocali che alla lunga suonano un poco ripetitivi. Fortunatamente ci pensa Music Man a riportare in carreggiata i Goldsmith, accentuando le ritmiche senza però perdere il suono graffiato delle tracce precedenti. All I Want sembra uscita dalle sessioni dei Marseille: un bel pezzo frontale ricco di spunti melodici. Tracce convincenti e dinamiche come Pretty Dancer, No Way Out e Everybody Needs it rimandano alle migliori realtà di quel periodo, rimembrando act come Blind Fury e Dragster. Il penultimo brano è la rallentata e poco rappresentativa Give me your Love mentre alla conclusiva Evil Woman viene affidato il compito di chiudere l’album nella migliore tradizione NWOBHM.

Per finire, ben vengano queste raccolte: mettere le mani sui vinili originali risulta impresa improba e, una volta trovati, i prezzi obiettivamente mettono i brividi. Non siamo di fronte a un disco da avere a tutti i costi, se però vi interessa la NWOBHM, credo che dovreste ascoltare questo lavoro.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracklist
01. Life is Killing Me 
02. Please Don’t 
03. You Won’t Catch Me 
04. Fly Away 
05. Music Man 
06. All I Want
07. Pretty Dancer 
08. No way Out 
09. Everybody Needs it 
10. Give me your Love 
11. Evil Woman

 

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