Recensione: Live in Tokio

Di Francesco Prussi - 23 Ottobre 2002 - 0:00
Live in Tokio
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Anno: 2002
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82

Il progetto Hughes Turner trova maggior concretezza con la pubblicazione, a neanche un anno dalla loro release, di quest’ottimo disco dal vivo registrato durante il tour Giapponese che vedeva i nostri affiancati da tre ottimi musicisti provenienti anch’essi dalla terra del Sol Levante. Ho ancora negli occhi e nelle orecchie la loro incredibile performance di Brescia e trovarmi questo live nelle mani non fa che accrescere la mia impressione di aver assistito ad un piccolo evento musicale. Come ho già detto nella recensione su Different Stages, Glenn Hughes è il mio cantante preferito quindi è stata con immensa soddisfazione che finalmente ho potuto costatare le sue doti dal vivo che vanno oltre a quelle canore, dimostrandosi anche un bassista molto preparato e dal talento molto sottostimato. Considerando che era in compagnia di un’altra leggenda come Joe Lynn Turner che cosa pretendere di più? Spero sinceramente che questa collaborazione continui restando sempre su ottimi livelli e riempiendo il vuoto lasciato dai Deep Purple (pur non disprezzando Steve Morse e le loro ultime cose, Ritchie rimane sempre insostituibile) e dal favoloso Man in Black perché nessuno è stato ancora in grado di raccoglierne il testimone.Sulla carriera dei due musicisti penso che già si conosca abbastanza e da aggiungere ci sia ben poco. Il live in questione è un riassunto della loro carriera musicale che abbraccia trent’anni di musica rock andando a pescare nel passato ma senza dimenticare il presente di entrambi fatto di ottimi dischi (ascoltatevi Holy Man e l’ottimo Slam di Turner e gli ultimi due album di Hughes). Il cd si apre con Devil’s Road e You cant’stop Rock’n’Roll da Hughes Turner Project, seguita da una bellissima versione di Death Alley Driver (da Straight Beetwen The Eyes dei Rainbow) cantata da un Turner in splendida forma, arricchita dai falsetti di Hughes. Non faccio in tempo a riprendermi che parte I Surrender, sempre del periodo dell’Arcobaleno. Non vi dico quando le ho sentite al concerto di Brescia, in più di un’occasione ho palpitato per l’emozione di sentire canzoni che hanno segnato in modo impeccabile tutto l’arco della mia vita generando questa passione che non accenna a smettere (per fortuna).Dopo tocca a Glenn Hughes con Stormbringer deliziare i miei padiglioni auricolari, segue Dark Days da Slam disco solista di Joe Lynn Turner dello scorso anno con una versione molto bella e trascinante. Il tipico riff di chitarra introduce Mistreated, ricantata da Hughes in una versione da cardiopalma (a Brescia Glenn ha incantato tutti con i suoi vocalizzi in questo brano intramontabile). Poi tocca a Can’t Stop the flood, presa dall’ultimo Building the Machine di Hughes, suonata e cantata alla grande. Ottimi i tre musicisti giapponesi che completano la line-up, di sicuro rilievo è la prova dell’ottimo chitarrista Akira Kajiama (già visto sui dischi solisti di Joe Lynn Turner) che spazia tra le varie partiture con estrema disinvoltura e confermandosi ottimo solista. Conclude la line-up Toshio Egawa alle Keys e Youshihiro alle pelli. Tornando al cd le due canzoni che seguono sono estratte da Hughes Turner Project e sono l’hardfunkrock di Better Man e la bellissima Ride the Storm. E’ ripresa anche King Of Dreams dei Deep Purple, (da Slaves and Masters unico disco registrato da Turner con il mitico gruppo), la sognante Sreet Of Dreams e Spotlight Kid cconclude il live. In chiusura è inserita una bonus track dal titolo Against The Wall ottima hard rock song che chiude settanta minuti di ottima musica. Eccellente live delle due ugole leggendarie dell’Hard-rock che non danno il minimo segno di cedimento, anzi si confermano ancora al top ed in grado di reggere il confronto con le nuove leve.Non consideriamoli erroneamente dei vecchi dinosauri sarebbe ingiusto, tra l’altro con estrema soddisfazione al concerto di Brescia ho notato una certa presenza di ragazzi giovani, oltre agli over trenta come me e questo sicuramente sta a significare che certa musica è dura a morire e non tramonterà mai.

Tracklist:

01. Devil’s Road – (HTP)
02. Cant Stop Rock and Roll – (HTP)
03. Death Alley Driver – (Rainbow – Straight Between The Eyes)
04. I Surrender – (Rainbow – Difficult To Cure)
05. Stormbringer – (Deep Purple – Stormbringer)
06. Dark Days – (JLT – Slam)
07. Mistreated – (Deep Purple – Burn)
08. No Stranger To Love – (Black Sabbath – Seventh Star)
09. Can’t Stop the Flood – (Glenn Hughes – Building The Machine)
10. Better Man – (HTP)
11. Ride the Storm – (HTP)
12. King of Dreams – (Deep Purple – Slaves and Masters)
13. Street of Dreams – (Rainbow – Bent Out of Shape)
14. Spotlight Kid – (Rainbow – Difficult To Cure)

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85