Recensione: Maleventum

Di Valfar - 12 Gennaio 2007 - 0:00
Maleventum
Band: Opera IX
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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90

Mi ritrovo a recensire il primo album della storica band piemontese dopo l’abbandono di Cadaveria e Flegias per contrasti con gli altri componenti del gruppo, primo fra tutti il leader e fondatore Ossian.
Accantonando comunque il discorso dei motivi che hanno spinto a tali decisioni preferirei addentrarmi in maniera piu’ approfondita su questa release che personalmente ritengo all’altezza della situazione, cosa che farà magari storcere il naso a chi vedeva gli Opera IX come indissolubilmente ancorati allo screaming della ex-cantante. Al suo posto qui troviamo Madras che fin dall’inizio mostra di possedere le qualita’ canore per svolgere il suo compito in maniera a dir poco impeccabile.

La titletrack è la prima song dell’album e il sound e’ piu’ aggressivo che mai: un riff davvero interessante e coinvolgente dove le melodie occulte create dal combo italiano si imprimono nelle mente al primo ascolto. Una canzone insomma che tra devastanti accelerazioni e meditati rallentamenti diventera’ presto un cavallo di battaglia anche in sede live. “Princess of the ancient” è un’altra bella song che parte con un giro da basso da brivido passando per uno screaming lunghissimo e tirato del bravissimo Madras.
La terza traccia è forse quella meno immediata ma che comunque prepara il terreno alla lunga ed entusiasmante “Unearthed Arcana” dove gli Opera mostrano tutta la loro bravura nell’accostarsi a sound più celtici senza perdere la loro cattiveria, anzi rendendo tutto molto piu’ oscuro e intrigante.Le successive “Muscaria” e “Forgotten Gods” sono due esempi stupendi di black melodico e oscuro dove passaggi atmosferici e riff, passatemi il termine “medievali”, si fondono in maniera impeccabile. La conclusiva “In the serpent’s eye” rappresenta il degno finale per questo ottimo album, dove Madras sembra recitare all’inizio una formula magica per poi dare libero sfogo al suo screaming e alla furia del black più cattivo fino a quando il cigolio e lo sbattere di una porta ci avvisano che l’album e’ finito.

Insomma, avrete capito che considero quest’album come un’uscita davvero interessante e che personalmente ritengo di qualità davvero elevata in un campo come quello black dove l’originalita’ si trova con il lanternino. Certo non siamo di fronte a qualcosa di unico e mai fatto prima o qualcosa che vi cambierà totalmente la vita, ma posso dire con certezza che le sensazioni provate con l’ascolto di questo disco valgono la pena di essere vissute.

Onore agli Opera IX e peccato per chi rimpiange ancora Cadaveria.

 

Tracklist:

1 – Maleventum
2 – Princess of the ancient
3 – In the dark I found the reflection of the hidden mirrors
4 – Unearthed arcana
5 – Muscaria
6 – Forgotten gods
7 – In the serpent’s eye

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