Recensione: Metal Minds
Razor Fist è un quartetto proveniente dal Wisconsin che giunge al secondo album della carriera, dopo Razor Fist Force (2006), tramite la label tedesca Pure Steel Records. Formatisi nel 2005, gli americani musicalmente si rifanno in tutto e per tutto agli anni Ottanta, fregandosene altamente del fatto che la carta d’identità di ciascun componente possa stridere irrimediabilmente con quel periodo dopo aver fatto i classici due conti della serva. A occhio e croce, infatti, nessuno dei Razor Fist era in grado, nel 1985, nemmeno di stare attaccato al biberon quando, ad esempio, gli Agent Steel esordirono con Skeptics Apocalypse e gli Exciter si divertivano a martoriare le orecchie dei metalhead più oltranzisti già con il Loro terzo album. Metal Minds gronda di vecchia scuola, a partire dalla copertina fino ad arrivare allo stile grafico delle scritte, sia del moniker che del titolo. Il disco si compone di dieci brani dalla produzione sufficiente e la durata si aggira intorno ai quaranta minuti, quindi idealmente cade a fagiolo per essere registrato su di un lato della TDK C90 di turno per poi così potersi disfare di headbanging sfrenato in auto, proprio come si faceva una volta appena dopo aver acquistato un 33 giri.
Il quartetto si industria e si impegna, questo va assolutamente e doverosamente riconosciuto, per carità di patria, ma non basta sprigionare amore eterno – nella buona e nella cattiva sorte – allo Speed’N’Thrash Metal degli anni che furono per sfornare un full length valido. I minuti scorrono, i pezzi passano: quello che rimane in mente alla fine dei dieci brani sono le stonature del cantante e tanta, tanta attitudine, che è un piacere sentire sulla Propria pelle ma che serve a poco se inversamente proporzionale alla resa finale che, purtroppo, risulta davvero mortificata dall’ugola talvolta fastidiosa e sguaiata di tale T.K. Xanax.
Qualche sussulto positivo comunque arriva, come quando i Nostri fanno galoppare – e bene – gli strumenti in Runner – grande il solo di chitarra – oppure nel momento in cui rallentano un poco la velocità e si cimentano in pezzi HM in piena regola (First Strike e Silver Howler). Non da meno, poi, l’appeal epico e guerresco – senza esagerare, s’intende – che fuoriesce dalla conclusiva Loud Into The Night, figlia bastarda degli Exodus dei primi album.
I Razor Fist possiedono la giusta carica animale, suonano un primitivo Speed Metal di tutto rispetto e faranno la gioia degli amanti delle sonorità ruvide e in your face si spera definitivamente con il prossimo disco, però, perché questo Metal Minds soffre davvero di troppe mancanze. I quattro giovani virgulti yankee dalle T-Shirt di Mc5, Ufo e Accept devono assolutamente focalizzare meglio il bersaglio sulla singola canzone e magari assoldare un cantante vero, perché a livello di onda d’urto, per quanto riguarda gli strumenti, ci sono alla grande. C’è ancora un po’ da lavorare, insomma.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Fury Of The Warrior
2. Metal Minds
3. Runner
4. Cosmic Hearse Driver
5. The Seer
6. First Strike
7. Thirst For Disaster
8. Silver Howler
9. Breath Of Fire
10. Loud Into The Night
Line-up:
T.K. Xanax – voce e chitarra
Nick Moyle – chitarra
TJ LaFever – basso
Dave Patterson – batteria