Recensione: Monolith Of Inhumanity

Di Alessandro Cuoghi - 17 Maggio 2012 - 0:00
Monolith Of Inhumanity
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Anno: 2012
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83

 

Cosa distingue l’uomo dal bestiame e soprattutto perché l’umanità (o inumanità, stando al titolo del disco) reclama continuamente la propria superiorità nei confronti della Natura? La verità, secondo il riottoso quartetto Death-grind californiano dei Cattle Decapitation, è che l’essere umano non è altro che una bestia assassina e cannibale, votata a distruggere il proprio ambiente naturale e divorare i propri fratelli animali senza pietà alcuna. 

Avete mai pensato alle atroci sofferenze, al nauseabondo senso di oppressione, all’istintivo e disperato desiderio di fuga che affligge un animale rinchiuso dentro una stretta e sporca cella mentre aspetta la propria macellazione? Ebbene, i quattro grinders di San Diego ci hanno pensato eccome, prendendo talmente a cuore l’argomento da innalzarlo a vero e proprio marchio di fabbrica sin dai propri esordi, nel lontano 1996.  

Nonostante la nobiltà delle intenzioni i ragazzi non hanno però avuto vita facile a causa della pochezza musicale dei primi album e della nomea di essersi ritagliati un po’ di fama solo grazie ad una grande label ed allo sdegno suscitato dai truculenti art work delle copertine (vedere per credere l’ormai celeberrima cover di Humanure, raffigurante una mucca nell’atto di defecare resti umani). Tuttavia quando si crede nel proprio operato prima o poi i risultati arrivano. Così, col passare del tempo, i nostri hanno raggiunto una sorta di illuminazione, capendo che per trasmettere efficacemente un messaggio, soprattutto in ambito musicale, è cosa buona e giusta  fornire alla propria audience un substrato sonoro quantomeno decente. Questa presa di coscienza portò nel 2009 all’uscita dell’ottimo The Harvest Floor, contenente brani di elevata caratura, come “Regret And The Grave” e l’anthemica “We Are Horrible People“, dove la band riuscì per la prima volta a creare un fertile terreno di crescita su cui seminare le proprie liriche di denuncia animalista. Sublimi iniezioni endovenose di melodie malate e sfuriate Grindcore, inoculate all’interno di una matrice brutal death funzionante a pieno regime, sembrarono infatti incorniciare perfettamente le liriche dei quattro americani, che a tre anni di distanza riprendono tutte le caratteristiche positive del disco succitato, miscelandole a dovere ed incidendole come tagli roventi sulle composizioni del qui presente lavoro.    

Monolith Of Inhumanity rappresenta la sofferenza che l’uomo è capace di infliggere a se stesso e a ciò che lo circonda, è un album marcio e disperato, caratterizzato da un continuo susseguirsi di palate di carne morta in faccia, break spezza ginocchia, accelerazioni vertiginose e drammatici stacchi melodici, come a voler mimare efficacemente i sentimenti del bestiame, che in attesa della morte giace stipato in un puzzolente e malsano allevamento intensivo. Non a caso il mood generale risulta oppressivo, violento e claustrofobico.  

I Cattle Decapitation riescono ad incanalare in modo maturo le proprie pulsioni negative, dimostrando di possedere caratteristiche rare nell’ambiente estremo dei giorni nostri. La band riesce a stordire, esaltare ed emozionare al contempo, attraverso una varietà di registro a dir poco inusitata ed una freschezza compositiva appassionante. Le frequenti virate in territori Grindcore, Deathcore e persino Black Metal (vedere la conclusiva, magnifica “Kingdom Of Tyrants“, a tratti addirittura comparabile al sound dei primi Emperor) diventano sempre più familiari col procedere degli ascolti. Dissonanze frenetiche si alternano così a psicotiche deflagrazioni, frenando di quando in quando per rituffarsi immediatamente nel putrido liquame musicale tipico dello splatter-gore. La pulizia esecutiva è splendente ed ogni strumento sembra godere appieno dei propri privilegi, creando un unicum sonoro brutale e chirurgico, impreziosito dalle variegate vocals di Travis Ryan, che intesse scenari di morte e sofferenza con una violenza verbale inaudita e senza compromessi.  

Come il proprio predecessore anche Monolith Of Inhumanity presenta brani di ottima caratura, fra i quali andiamo a citare senza remore l’iniziale “The Carbon Stampede” e la successiva, micidiale “Dead Set On Suicide“, capaci di esprimere al meglio la sensazione di angosciante e claustrofobica oppressione che la band vuole trasmettere ai propri accoliti; spiccano inoltre per originalità “Gristle Licker“, un possente ed anti-carnivoro incrocio tra Mathcore e Brutal e la maniacale “A Living, Breathing Piece Of Defecating Meat” che, sostenuta da serrate ritmiche Death, improvvise  esplosioni Grindcore ed un refrain pseudo-Black al limite del catchy, si candida sin da subito come miglior episodio del lotto. Per i cultori della violenza cieca troviamo poco più avanti “Do Not Resuscitate“, vera e propria testata nucleare nonchè apice di aggressività del lavoro, dove ogni singolo componente della band sembra voler tirare il proprio strumento oltre i limiti dell’umana sopportazione.  A conclusione del disco viene locato (analogamente a quanto fatto per  The Harvest Floor) il singolo: la già citata, atipica e coinvolgente, “Kingdom Of Tyrants”, dalla quale per la cronaca è stato estratto un angosciante ed esplicativo cortometraggio facilmente visualizzabile online.  

A conti fatti, di carne, anzi di tofu (i 3/4 della band sono vegani), al fuoco sembra essercene parecchio e i Cattle Decapitation dimostrano nuovamente di sapere il fatto loro tornando a stupire tutti con questo Monolith Of Inhumanity, impregnato come sempre delle tematiche animal-ambientaliste tanto care alla band e corredato da una sound semplicemente esplosivo, finalmente personale, longevo e consolidato. Ovviamente noi non possiamo che esserne felici e sperare che la band continui su questa strada.  

Alessandro Cuoghi


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Lineup  

Travis Ryan: vocals

Josh Elmore: guitars

Dave McGraw: drums

Derek Engemann: bass  

 

TRACKLIST  

1) The Carbon Stampede

2) Dead Set On Suicide

3) A Living Breathing Piece Of Defecating Meat

4) Forced Genre Reassigment

5) Gristle Licker

6) Projectile Ovulation

7) Lifestalker

8) Do No Resuscitate

9) Your Disposal

10) The Monolith

11) Kingdom of Tyrants

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