Recensione: Necrospiritual Deathcore

Di Daniele Balestrieri - 23 Marzo 2007 - 0:00
Necrospiritual Deathcore
Band: Amok
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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79

Ebola to the people! Tornano ruggendo sul finire del 2006 i norvegesi Amok, autori di una serie di split che definire tossici è dir poco, e ora sbarcati sulla neonata “Planet Satan Revolution” con questo Necrospiritual Deathcore, full length con la malefica intenzione di trasportare in musica le peggiori efferatezze spirituali, religiose e morali dei giorni nostri. Un rapido sguardo al capezzale della band mostra personaggi ben conosciuti nell’ambito del black metal norvegese, basti citare il mitico Nazipenis Hoest, padrone di casa Taake, che ha prestato le percussioni alla trilogia di Goatflesh Removal, oppure il ben noto Iscariah di Immortaliana memoria. Sembra quindi scontato che questi Amok presentino un black metal atmosferico, tirato e senza compromessi, eppure così non è.
Non è detto che i musicisti black siano condannati a suonare sempre lo stesso genere, altrimenti dischi come Caravans to Empire Algol o Between two Worlds non sarebbero mai dovuti nascere. Anzi, all’apertura di “Necropsy Cunt” sembra quasi di assistere a un concerto malato dei Metallica. Le sonorità thrash infatti non sono nuove al trittico di Bergen, che ha iniziato nel 2000 proprio a suonare questo genere contaminato comunque da venature grindcore, quasi brutal, ancora più visibili e palpitanti in questo album di debutto. Immaginate di cominciare con i Metallica che cedono lentamente il passo a sonorità sempre più brutali, in pieno stile Carcass, per terminare sorvolando atmosfere black di notevole spessore e malinconia.
Necrospiritual Deathcore non è un album noioso, ed è dotato di grande teatralità grazie a continui e innumerevoli inserti rumorosi, per lo più dialoghi, o fucilate, o rintocchi di campane, o sibilare di vento, che da soli riescono a scandire canzoni altrimenti tendenti al monotono, portandole ad avere mente e filosofia propria.
I nostri tendono a non avere particolari probleni nel rendere questo processo quasi morboso, ed ecco che nel bel mezzo della “sacra” trilogia terminale di Goatflesh Removal, vi ritroverete a dover distinguere le chitarre dai cori sacerdotali, il tutto ben amalgamato in un riverbero di suoni da cattedrale post-moderna. Non mancano le parti più paranoiche, quasi Burzumiane, in canzoni quali “Organ Ejaculator” e “Providentialism“, mentre i più puristi gradiranno quei diversi – seppur rari – estratti tirati all’eccesso che puzzano palesemente di black norvegese, un’eredità che è difficile celare in presenza di personaggi come Hoest, Chaos o Iscariah che si sono cibati di black metal per metà della loro vita.
Degno di nota è anche il contributo del nostro Fabban, membro storico degli Aborym, il quale ha cesellato la copertina nazi-cattolica che delizia ancora una volta, tra un sottile rimando al revisionismo (carne per i più dotti) e un altro al costante disprezzo per la religione dei cristiani, gli occhi del fan di questo gran minestrone deathgrindblackcore, notoriamente aperti a ogni genere di variante schizofrenica della realtà di ogni giorno.

Più black nell’anima, quindi, che nella forma fisica, questo Necrospiritual Deathcore viene incontro ai gusti di un pubblico più sofisticato, che fino a cinque anni fa avrebbe storto la bocca di fronte a simili contaminazioni ma che adesso invece è in grado di accettare, grazie al pionierismo dell’ultima decade, prodotti più vivaci che mai: la ballata ambient-meccanica di “Postapokalyptisk Korstog” si sposa con la gorgogliante distruzione di “Effective Mass-Torture” senza conferire l’impressione di avere di fronte un album troppo disomogeneo, ed è questa la grande forza degli Amok, forza che spingerà molti a non ritirare il CD dal lettore dopo il primo ascolto. Che in questi tempi di “McDonald’s degli MP3”, dove tutto stufa dopo cinque minuti, non è cosa da poco.

Tracklist:

1. Necropsy Cunt
2. Geitehelvete
3. Channelling Black Horns
4. Effective Mass-Torture
5. Organ Ejaculator
6. Providentialism
7. Postapokalyptisk Korstog
8. Goatflesh Removal (Corpus Christi)
9. Goatflesh Removal (Memento Mori)
10. Goatflesh Removal (Gloria In Excelsis Deo)

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