Recensione: No Escape – Under The Spell

Di Eugenio Giordano - 24 Agosto 2004 - 0:00
No Escape – Under The Spell
Band: Hexx
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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70

Gli amanti del metal americano più longevi ed esperti fra voi avranno già assunto una espressione compiaciuta nel leggere il nome degli storici Hexx di San Francisco. La fondazione della band in questione risale al 1978 e la loro carriera ha segnato un importante traccia nella storia del metal statunitense.

Sebbene siano diventati famosi suonando thrash metal piuttosto violento negli anni novanta gli Hexx, come i Pantera, vissero una prima carriera durante gli anni ottanta lungo la quale sfornarono i due platter contenuti in questa ristampa. Il primo “No escape” del 1984 e il secondo “Under the spell” del 1986 sono finalmente disponibili in formato digitale per soddisfare la brama dei più esigenti metallari del vecchio mondo. Sebbene la qualità del materiale proposto in questa ristampa sia senza dubbio elevato non è facile risalire alla casa discografica che ha patrocinato questa operazione, le mie tracce si fermano in Grecia presso la laboriosa Hot Metal Records di Atene ma la mancanza di marchi sul cd farebbe forse presagire altre origini. Poco importa poichè, originariamente pubblicati per Shrapnel Music, i primi due platter degli Hexx sono lavori decisamente importanti che meritano una maggiore reperibilità anche nel mercato contemporaneo. Riassumendo in breve la storia degli Hexx posso dirvi che dopo la realizzazione di una demo nel 1983 i nostri hanno pubblicato il primo “No escape” l’anno successivo, il cantante della band all’epoca era un non meglio precisato “Manzo” (nome d’arte immagino) che a scapito dello pseudonimo da borgataro era veramente un bravo cantante. Manzo lasciò la band prima della realizzazione del secondo “Under the spell” del 1986. A sostutuirlo arrivò Dan Bryant che proseguì nel migliore dei modi il lavoro svolto dal suo predecessore. Nel 1988 gli Hexx subiscono una radicale svolta con l’arrivo di Clint Bower che prese sulle sue spalle il ruolo di chitarrista e cantante spingendo la band verso il Thrash. Uscirono due ep tra il 1988 e il 1990 per poi giungere al contratto con la Century Media e alla realizzazione del terzo album “Morbid reality” del 1991. Ormai la band aveva completamente abbandonato lo stile classico dei loro esordi e credo che, come molte altre band americane, l’arrivo degli anni novanta segnò la fine anche degli Hexx. Comunque sia oggi è stata rispolverata una pagina importante dello U.S. Metal storico, non perdetevela.

Si parte con il primo “No escape” introdotto da brani veloci e coinvolgenti come “Invader” o “look to the sky” che subito mostrano l’attitudine genuina di questi ragazzi. Appare molto convincente pure il vocalist che con la sua timbrica pulita e acuta spicca sulle ritmiche della band. C’è spazio per composizioni più ragionate e ruffiane come “Beware the darkness” oppure “Night of pain” entrambe graffianti e potenzialmente molto fruibili dal vasto pubblico. Si torna su canoni propriamente U.S. Metal con la title track e la successiva “Fear no evil” entrambe giocate su tempi rapidi e passaggi taglienti. La conclusiva “Hell riders” strizza l’occhio a certe soluzioni care alla New Wave senza lasciarsi contaminare o perdere in potenza. Il secondo disco “Under the spell” mostra composizioni mature ma non meno energiche. Bellissime “Edge of death” e “The victim” che alternano strofe crescenti a ritornelli dal forte potenziale live. Più elaborate e ambiziose “Out of control” e “The hexx” lasciano intendere la mautrazione profonda in seno alla band statunitense. Anche in questo disco non mancano pezzi più cromati come “Fever dream” che lascia emergere alcune contaminazioni hard rock. La conclusiva “Midnight sun” riporta il gruppo sui binari ossidati del metal americano confermando in pieno il valore della musica degli Hexx.

Forse non ve ne importa nulla ma questi ragazzi hanno fatto cose importanti durante gli anni ottanta e hanno contribuito sensibilmente allo sviluppo della scena americana. Ancora una volta vi esorto ad approfondire la vostra conoscenza del metal passato specialmente se siete giovani, gli Hexx sono un buon esempio.

No escape 1984:
1. Terror
2. Invader
3. The Other Side
4. Look To The Sky
5. Beware The Darkness
6. Night Of Pain
7. No Escape
8. Live For The Night
9. Fear No Evil

Under the spell 1986:
1. Hell Riders 02:30
2. A Time Of War 03:43
3. Edge Of Death 03:36
4. The Victim 03:41
5. Under The Spell 03:48
6. Out For Control 03:17
7. Suicide 02:19
8. The Hexx 03:14
9. Fever Dream 03:39
10. Midnight Sun 04:47

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