Recensione: No Nes for the Wicked

Di Riccardo Angelini - 9 Ottobre 2012 - 0:00
No Nes for the Wicked
Band: Vomitron
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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80

VomitroN is an experimental heavy metal band hailing from Nebulon V, specializing in kicking faces and melting asses.


Tracklist:

01. Filtered Blow
02. Contra
03. Blaster Master
04. Kalinka
05. The Legend Of Zelda
06. Ninja Gaiden: Acts 1-3
07. Troika
08. Double Dragon
09. Bradinsky
10. Ninja Gaiden: Acts 4-6
11. The Soviet Mind Game
12. Zelda II: The Adventure Of Link
13. Korobeyniki
14. Castlevania

Per una volta, lasciatemi cominciare a rovescia. Leggete i titoli dei brani, e se il vostro cuore perde un battito, continuate a leggere.

Ho detto leggete i titoli, non guardate la copertina, stolti.

Ok, dicevamo. C’è un piccolo nerd in ogni giovane metallaro. O almeno, così lasciano pensare certi individui con occhiali sospettosamente spessi e la maglia dei Sepultura che si vedono ogni tanto ai concerti. Di sicuro c’è un nerd di quelli buoni, vecchia scuola, dietro a questa one-man band a stelle e strisce. Un nerd che non fa nulla per celare l’irriducibile passione per le console di una volta.
Vomitron non è la prima entità aliena a battere la strada del rock. No, non stiamo pensando a Ziggy e ai Ragni di Marte. Stiamo pensando a tutti quei progetti più o meno estemporanei che hanno riempito Youtube di goliardici remix 16bit di brani metal e/o remix metal di brani 16bit.

Ma allora, che differenza passa fra Vomitron e gli altri?
Be’, Vomitron suona un sacco.

L’invasività della rete rompe presto l’incanto e svela il nome del deus ex machina dietro al progetto. Peter Rutcho è un polistrumentista americano con le mani in pasta in una sfilza di band accomunate da due elementi: l’estrazione metal e la destinazione underground. Quanto a stili, ce n’è per tutti i gusti: dal metal epicone degli Armory al thrash in your face dei Graveheart, passando per il death imborghesito dei Frozen e all’alternative pattoniano degli Angel Dust (coverband dei Faith No More, I presume).
Tutte queste influenze – ma proprio tutte – entrano di prepotenza nel sound di No NES For The Wicked, seguito dell’omonimo Vomitron 2007. Se il debutto puntava su composizioni perlopiù originali, con l’eccezione un’allucinante cover di ‘Eye Of The Tiger’, No NES… raccoglie melodie marchiate a fuoco nei timpani dei videogiocatori di ieri e le ripropone trasfigurate in un nuovo corpo cibernetico.

Si diceva: Vomitron suona un sacco. Non si limita a riarrangiare e appiccicare due o tre brandelli di colonna sonora. Le incrollabili melodie 2D conoscono una terza e una quarta dimensione, rielaborate e arricchite da un virtuosismo che sa sempre dove andare a parare. Nonostante tutto, non è indispensabile essere un accanito retrogamer per gustare i riffoni cromatissimi di ‘Contra’ o le acrobazie delle sei corde nella suite ‘Ninja Gaiden’ (divisa in sei parti e due tronconi). Certo, avere vissuto in prima persona le avventure di Link e Richter Belmont significa esalatarsi come pueri imberbi davanti all’organo vibrante di ‘Castlevania’ o all’epicissima intro di ‘The Legend Of Zelda’ (altra pasta rispetto al pur spassoso rifacimento di Joe Pleiman, a lungo erroneamente attribuito ai System Of A Down). Del resto si sa, i nerd sono sempre stati gente dal cuore tenero.
    
Eh, ci sa fare Peter Rutcho. Ci sa fare soprattutto perché, pur suonando un sacco, non suona mai troppo. Ora con un estemporaneo effetto sonoro ad hoc, ora con un breve intermezzo 8bit  (chi ascoltando per la prima volta ‘Korobeyniki’ non è caduto dalla sedia non è mai stato fanciullo) sa restituire esattamente l’atmosfera e persino ricostruire la trama dei titoli originali, mantenendo sempre alta la tensione.
Non c’è da stupirsi se la lavorazione di No NES For The Wicked ha richiesto tre anni di impegno e sacro fuoco. Con buona pace di quelli che “con tutte le brave band che si fanno il mazzo nell’underground…”, Peter Rutchos il mazzo se lo è fatto eccome. E ha tirato fuori un disco che – voglio sbilanciarmi – rischia di piacere sia a chi non vede di buon occhio la verbosità degli strumenti, sia a chi si fosse perso un pezzo di gioventù per strada.

Riccardo Angelini

Some tips for surviving a VomitroN record (http://www.vomitron665.com/):

1. Do not listen on headphones. This has been known to cause brain hemorrhaging.
2. Do not listen at a low volume. This will suck your eardrums inside-out.
3. Do not wear underwear. It will just make things harder when you inevitably piss yourself.
4. Vomitron CDs explode when placed in a microwave oven. Actually, all CDs do.
5. Wrap tinfoil around your head in the shape of a cone. This will cause others around you to wonder what the fuck you’re doing and thus result in free advertising for Vomitron.
6. Do not stop a song halfway through. This will cause you to hear the song backwards in your mind and NOTHING else for the rest of your life.
7. Do not try to PLAY a Vomitron song on any instrument, as it will immediately catch fire. Permanent injury or death can result.
8. Please wait 45 minutes after eating to enjoy a Vomitron record. Hence the name “Vomitron”.
9. Do not download Vomitron songs. Lars Ulrich will paint a picture and then cry.

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