Recensione: Nova

Di Alessandro Calvi - 19 Maggio 2008 - 0:00
Nova
Band: Atargatis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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60

Secondo album per i tedeschi Atargatis dopo il debutto intitolato “Wasteland” del 2006. Questa volta a impreziosire il disco (o forse a cercare di risollevarne le sorti) troviamo anche, come ospiti, i singer di Crematory ed Empyrium a duettare con Stephanie Luzie (già Darkwell). Ma andiamo con ordine e passiamo a parlare del disco.

Come prima traccia troviamo una, ormai imprescindibile, intro intitolata “Balance”. Ovviamente si tratta di un pezzo sinfonico a base di tastiere e, elemento questo realmente interessante, con il contorno del violino di Tiupala, nuova componente entrata in formazione in questo disco.
L’apporto della violinista è però un po’ poco per far emergere dalla massa questo “Nova” che non aggiunge nulla di nuovo al genere gothic sinfonico con venature power. Il confronto con Nightwish, After Forever e Within Temptation è quindi fortemente penalizzante per la proposta musicale di questa band.
Bisogna però dire che la prova di Stephanie Luzie dietro al microfono è tutt’altro che di secondo piano, al contrario si tratta, probabilmente, della sua migliore prestazione finora. La sua voce riesce a trovarsi a suo agio sia sui brani più semplici, sia su quelli maggiormente sinfonici come la dodicesima “Deliverance” o la sesta “Crucified”. Quest’ultima, poi, per quanto un po’ ripetitiva, è tra le poche canzoni della scaletta, insieme alla marziale “The Marching of the Fey”, a cercare di tirare fuori qualcosa di nuovo o quantomeno di diverso.
Una lancia andrebbe spezzata anche in favore dei musicisti. Bravi, preparati, autori di brani sempre orecchiabili e dotati di una certa grinta. Riescono a dosare anche bene le tastiere e gli altri elementi facendo si che nessuno di essi copra gli altri, capacità messa in luce soprattutto nella quinta “Stars are Falling”, probabilmente la migliore del cd. Lavoro in parte vanificato da una produzione che avrebbe potuto e dovuto dare maggiore spessore a chitarre, basso e batteria, che invece risultano un po’ smorte.
Nonostante le capacità tecniche, però, il gruppo ricade sempre in cliché usati e riusati nell’ambito del gothic-sinfonico-powereggiante, senza purtroppo cercare di introdurre nulla di nuovo. Anche le comparsate di Hechler e Helm (rispettivamente da Crematory e Empyrium), si risolvono in maniera scontata in duetti già sentiti mille volte tra la voce angelica di Luzie e il contraltare maschile spesso in growl, come per esempio “Firebird”.

Per concludere gli Atargatis sfornano un secondo album fortemente, fin troppo, attaccato agli standard fissati anni fa da Nightwish e Within Temptation. Non aggiungono assolutamente nulla, pur suonando bene e realizzando un disco orecchiabile e apprezzabile. Di certo per emergere ci vuol ben altro, ma gli appassionati del genere potranno indubbiamente ritenersi soddisfatti dall’acquisto.

(per inciso: ascoltare un disco continuamente interrotto dalla voce che recita “you are listening a promotional cd property of massacre records”, non aiuta nella valutazione dello stesso)

Tracklist:
01 Balance (intro)
02 Ebon Queen
03 Frozen Innocence
04 Riven
05 Stars are Falling
06 Crucified
07 Green Lake’s Ground
08 Fever of Temptation
09 When the Ice Breaks
10 The Marching of the Fey
11 Firebird
12 Deliverance

Bonustracks:
13 Comets (Nova part I)
14 Watermight (Nova part II)

Alex “Engash-Krul” Calvi

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