Recensione: Nunc Est Bibendum

Di Vittorio Cafiero - 10 Settembre 2011 - 0:00
Nunc Est Bibendum
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

A pochi mesi dall’uscita di “In War And Pieces”, ultimissimo e soddisfacente lavoro targato Sodom, l’instancabile Tom Angelripper firma il quinto lavoro sulla lunga distanza del suo celebre side-project Onkel Tom Angelripper, dopo una pausa di ben undici anni. Com’è noto, si tratta di un progetto che gode di particolare successo nei paesi di lingua tedesca (ricordo a tal proposito uno show da headliner in un Wacken di qualche anno fa) e che ha come scopo da una parte la riproposizione di celebri canti popolari in versione rock-metal, dall’altra, la creazione di canzoni originali con i connotati del divertissement dal livello etilico estremamente elevato. Accettiamo quindi ancora una volta l’invito di ‘Zio Tom’ ed entriamo nel suo biergarten, lasciamo fuori i pensieri e, soprattutto, prepariamoci a smaltire la sbronza!

“Nunc Est Bibendum” si apre proprio con la title-track (e unico titolo diverso dalla lingua di Goethe) orecchiabile e rapida, non particolarmente distante dalla carica dei Sodom, quelli più votati al punk iper-veloce. Con la successiva “Wenn Der Zapfhahn Kraht” si cambia tono, e si passa all’inno rock and roll sempre condito dall’abrasiva voce del buon Angelripper. Con il succedersi delle tracce, ci si rende conto di quanto l’importanza del contenuto musicale intrinseco sia relativa e quanto conti invece la possibilità di creare un buon accompagnamento per una serata in birreria (tedesca, ovviamente).
Detto questo, la preparazione dei Nostri è comunque evidente e, tra un coro e l’altro, si scopre qualche dettaglio di particolare spessore (bello a tal proposito il solo in “Auf Immer Und Ewig”). Con “In Junkers Kneipe” si riprende a cantare tutti in coro con un bel ‘tankard’ di bionda in mano, mentre con “Format C” si torna a fare rock in modo più classico. È quindi palese l’intenzione della band tedesca di non voler elaborare una proposta per sodomaniacs, appare invece lampante la voglia di ampliare il proprio bacino di utenza, indirizzandosi verso qualsiasi appassionato di rock duro che voglia scatenarsi in compagnia, dal vivo, in un pub o in un rock club. Ritengo, infatti, la musica del progetto Onkel Tom ben poco indicata per un ascolto individuale (anche se l’oscura “Bier” – con questo titolo mi aspettavo tutt’altro – con i suoi accenni quasi stoner, è l’eccezione che conferma la regola).

Si continua, tra ballate gitane, baraonde bavaresi e diversi ritornelli molto accattivanti, con piglio ed energia, sebbene, ammettiamolo, di puro entertainment di consumo immediato si tratta. La produzione e la resa suonano ottime, così come un plauso va anche fatto al frontman che, nonostante il passare degli anni, riesce a conservare in ottimo stato la sua ugola d’amianto.   Pezzo dopo pezzo, tuttavia, una sensazione sempre più marcata viene a palesarsi alle orecchie del povero recensore di turno, il quale non può che ammettere spudoratamente la propria totale ignoranza della lingua tedesca: l’essere in un certo senso estromesso dalla piena comprensione dei testi e, soprattutto, di cori e ritornelli vari lo porta a considerare “Nunc Est Bibendum” un lavoro pubblicato per l’esclusivo apprezzamento di chi mastica tale idioma e, non solo, di chi possa davvero apprezzarlo nel giusto contesto.
Attenzione, ciò non significa che non si possa apprezzare un album cantato in una lingua sconosciuta; sempre per rimanere in ambito teutonico, i lavori dei vari Rammstein, Lacrimosa, Laibach sono altrettanto ermetici dal punto di vista dei testi per chi non parla Tedesco, ma anche solo le atmosfere create da tali band possono essere sufficienti a renderle speciali. Nel caso di Onkel Tom, invece, il cantato (e in modo particolare il refrain) è l’elemento forse più caratterizzante. E il non poterlo comprendere appieno, magari in buona compagnia e con l’opportuno boccale in mano, è decisamente limitante.

Ancora una volta, quindi, Onkel Tom ci mette a disposizione un calorico piatto a base di ‘kraut metal’ pieno di energia, ma se non siete particolarmente germanofili e se a una rumorosa birreria preferite ascoltare musica in maniera più raccolta (o ancora di più, se siete astemi!), allora il mio consiglio è di rivolgere altrove la vostra attenzione.

Vittorio “Vittorio” Cafiero
 

Discutine sul forum nel topic relativo!

Track-list:
1. Nunc Est Bibendum 2:47   
2. Wenn Der Zapfhahn Kräht 3:46  
3. Auf Immer Und Ewig 4:49    
4. In Junkers Kneipe 2:59    
5. Format C 4:15    
6. Bier 3:52    
7. Wie Das Glas In Meiner Hand 2:31    
8. Lemmy Macht Mir Mut 2:39    
9. Bon Scott Hab Ich Noch Live Gesehen 4:07    
10. Schade, Dass Man Bier Nicht Ficken Kann 3:00   
11. Ich Hab Dich Zum Fressen Gern 3:22    
12. Ein Heller Und Ein Batzen 3:03    
13. Auf Nach Wacken 3:56  
14. 1516 3:04   
15. Drink Doch Ene Met 3:44 

All tracks 52 minuti c.a.

Line-up:
Tom Angelripper – Vocals
Celli – Guitars
Alex Kraft – Guitars
Marc – Bass
Corny – Drums

Ultimi album di Onkel Tom Angelripper