Recensione: Once And For All [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 23 Luglio 2009 - 0:00
Once And For All [Reissue]
Band: Drama
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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78

L’ondata metallica italiana del decennio che va dal 1980 al 1990 ha testimoniato la nascita di molte realtà consolidate ma ha anche vissuto la genesi e la successiva eclissi di alcune meteore. Rifuggendo totalmente dalla definizione che vede appiccicare frettolosamente strali negativi a questo sostantivo, parecchie band, dopo l’opera prima, hanno spesso vissuto degli spiragli di notorietà seguiti da alcuni concerti per poi cadere nell’oblio assoluto. I Drama di Milano hanno più o meno provato sulla propria pelle l’iter sopraccitato. Nati con belle speranze e avendo le stimmate dell’all-star band i Nostri nel 1988 escono sul mercato con Once And For All, titolo quanto mai profetico a posteriori. La band prevede il mastermind Luca Trabanelli alla chitarra, già conosciuto nell’ambiente per i propri trascorsi in casa Hocculta, una sicurezza come “Supermario” Riso dei Royal Air Force dietro le pelli in qualità si special guest, J.J. Brochiero alle tastiere, Luca Bona al basso e Ronnie W.S. Alberti al microfono.

Originariamente uscito per la Metalmaster di Milano, famosa per vantare nel proprio roster colossi come Bulldozer e Death SS, il disco si compone di dieci brani. L’opener The Magic of Rock, incurante delle – talvolta veramente dai toni accesi – inevitabili critiche che sarebbero giunte da più parti si getta a capofitto nelle sonorità ruffiane e colorate che fecero la fortuna dei concittadini Sharks: coro carico e sexy da stadio ripetuto all’infinito e tonnellate di melodia fino al termine per un brano che è una vera dichiarazione d’intenti. Schiocchi di tacchi femminili danno il via al tappeto di tastiere che apre I’m The One, altro episodio catchy dalle coordinate stilistiche americaneggianti e cotonate. Angel costituisce il primo lento del lotto e colpisce nel segno grazie a un sogwriting nobile che si discosta da alcune ambientazioni caciarone dell’epoca. Grande l’interpretazione canora di Mr. Alberti. Jessica funge da intro a Red Horse, song davvero troppo sforzata per lasciare un segno tangibile. Turnin’On pare il tributo dei Drama ai coevi Skanners di Turn It Louder Now mentre Foolish Runner ben si esalta fra tastiere e chitarre mantenendo un discreto “tiro”, sulla scia degli Elektradrive più “easy”.

In Don’t Stop convive al meglio l’anima latina e quella yankee targata Ratt ma è con le magiche atmosfere della ballad Inner Life che Trabanelli e soci raggiungono l’apice compositivo del disco. Melodia e capacità di scrivere una grande canzone si sublimano in una prova resistente al passare del tempo, che se fosse finita sul piatto giusto di qualche radio Americana dell’epoca avrebbe probabilmente permesso ai Drama di disegnare un futuro ben diverso e più longevo di quello riservato Loro in patria. L’highlight del disco, senza dubbio. Chiude Hate’N’Love all’insegna della continuità, rafforzando quell’invisibile cordone ombelicale fra i Nostri e gli “Squali” di Andrea Gè.

Once And For All suona fortemente ottantiano ed è fiero di esserlo. La sfacciataggine che emana in ogni suo solco alla ricerca dell’hook giusto colpisce ancora oggi, a distanza di più di vent’anni. Non ebbe il riscontro che si meritava a livello commerciale, forse anche per una copertina non molto ficcante e per i soliti problemi legati alla promozione, ma mantiene saldati addosso ora come allora i lustrini di un tempo come una seconda pelle.

La reissue oggetto della recensione riporta pari pari la fronte e il retro del vinile dell’epoca e nulla più, senza alcuna nota aggiuntiva. Il classico libretto si risolve quindi in quattro pagine speculari a quelle originali del 1988. La resa sonora è “soltanto” buona per il fatto che si tratta di un travaso bello e buono dai master originali dell’epoca, senza subire alcuna operazione di miglioria in studio. Once And For All ha sempre rappresentato un’uscita di culto e, come tale, si meritava una confezione più curata, sia nell’allestimento generale che nell’aggiunta di qualche chicca dell’epoca o, quantomeno, dei testi delle canzoni.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1 The Magic of Rock
2 I’m the One
3 Angel
4 Jessica
5 Red Horse
6 Turning On
7 Foolish Runner
8 Don’t Stop
9 Inner Life
10 Hate’N’Love

Line-up:
Luca Trabanelli – guitar
Ronnie Alberti – vocals
J.J. Brochiero – keyboards
Luca Bona – bass
Mario Riso – drums

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