Recensione: Outclass the Command

Di Stefano Ricetti - 19 Novembre 2013 - 21:00
Outclass the Command
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Anno: 2013
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70

La storia dei Blazing Clash è accomunabile a quella di centinaia di altre band HM italiane. Entusiasmo a mille agli inizi, qualche concerto, line-up che si assesta e poi, finalmente, la testimonianza tangibile dell’esistenza stessa del proprio sogno fatto musica: il primo demo. La fase successiva è quella della verità, nella quale quell’insieme di ragazzi animati dal Sacro Fuoco del Metallo capisce se c’è o non c’è, agli occhi del mondo esterno. Scoperta che si materializza man mano, solitamente accompagnata dalla grazia che pone un elefante imbizzarrito all’interno di un negozio di cristalleria. E quello è il momento topico che impone la decisione riguardo l’andare avanti oppure no. I cinque musicisti milanesi hanno scelto questa seconda strada, autoproducendosi il full length d’esordio e curando tout court realizzazione, grafica, NON distribuzione e tutto quanto gravita intorno alla creazione di un Cd fisico.

Outclass the Command consta di nove pezzi, dei quali quattro completamente inediti mentre i restanti non sono altro che quelli del demo del 2008 intitolato Princess of Rock, rivisitati e registrati ex novo. Prelude serve per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio: l’amore per la Storia dell’HM esplode già prepotentemente con la traccia numero due, Back from the War, che resta in testa grazie ad un azzeccato ritornello. La band si sente che gira, i chilometri sul groppone per suonare e per supportare la scena italiana – anche quella delle altre band, quando possibile… –  sono lì da vedere e Deathwish seppur non convincendo al 100% sulle parte vocale mostra amalgama e voglia di spaccare. Le radici dei ‘Clash emergono in World in Bane, pezzo fresco, arioso, classicamente HM con stavolta il singer Daniele Brusegan sugli scudi, epico quanto serve ed evocativo come da manuale.

Non di sole legnate vive Outclass the Command: la dolcezza iniziale di Alice Through the Pages basta per fugare parecchi dubbi, a seguire l’adrenalinica The Hammer, evvai di Iron Maiden, cori esclusi! Appena dopo, evidentemente non a caso, Make up to be a Monster, altro manifesto di fede nei confronti della Vergine di Ferro di casa a Londra. Per chi scrive l’highlight del disco, insieme con Princess of Rock, ancora di chiara scuola britannica, a ritmi sostenutissimi, fra Judas Priest e Motorhead. Ultimo brano in scaletta, Engine Fury, a chiudere all’insegna della coerenza tirando la volata, ancora una volta, a livello di metriche, alla imprescindibile scuola Iron Maiden. Chorus a parte, come sopra.

Outclass the Command, disco che per essere un autoprodotto vanta suoni dignitosi, si accompagna a un booklet “vero” in carta proponibile di quattro pagine, con tutti i testi, forte di una copertina ficcante e un logo altrettanto metallico.

Blazing Clash: band da tenere senza dubbio d’occhio per il futuro.             

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

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E-mail: blazingclash@gmail.com 

 

 

 

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