Recensione: Overdrive

Di Alex Casiddu - 22 Febbraio 2013 - 0:00
Overdrive
Band: Diamond Dawn
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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88

Signore e signori…segnate il nome di questa band, imprimetelo nel cervello o meglio ancora tatuatelo indelebilmente perché dalla Svezia arriva il debutto di una realtà destinata ad entrare direttamente nell’olimpo del melodic rock e nel cuore degli amanti della musica con la M maiuscola.

“Overdrive” dei Diamond Dawn esce per Frontiers Records e già di per se questa è una garanzia di qualità, sia per la produzione, sia per le doti musicali degli artisti che l’etichetta sceglie d’avere nel proprio roster.
Le note di “Into overdrive” sono il miglior biglietto da visita per comprendere cosa sono in grado di creare questi ragazzi provenienti da Gothenburg grazie a tastiere anni 80, chitarre solide, basso e batteria potenti ed una voce nata per il rock.
In molti avranno inoltre già avuto occasione di apprezzare la pomposità di “Take me higher”, videoclip rilasciato poco tempo fa che in pochissimo tempo ha raggiunto un numero impressionante di visualizzazioni, a dimostrazione di quanto fosse alta l’attesa per questo esordio discografico.
“Crying” inizia in maniera delicata grazie al pianoforte di Niklas Arkbro che poco alla volta lascia spazio alle sei corde di Olle Lindahl e Johnny Goransson, trasformando la song da ballad a mid tempo. Un brano dove non manca, ovviamente, un coro trascinante in cui la voce di Alexander Strandell vola alta in cielo.

Le somiglianze con i connazionali H.E.A.T. sono moltissime,a partire dal look del singer sino al modo d’impostare i ritornelli e le strutture delle canzoni. Davanti a perle di tale bellezza, queste similitudini vanno prese sicuramente come un complimento e non come una critica, anzi ben vengano musicisti in grado di porsi a livelli così alti, soprattutto in un genere come il melodic rock che vede affacciarsi continuamente nuovi temerari alla ricerca del colpo grosso.

L’ascolto prosegue senza cali di tensione mantenendosi sempre su vertici altissimi anche con “Standing as one”, pezzo che in versione demo girava da diverso tempo suscitando l’interesse di molte case discografiche.
In “The hunter” e “Give it all” trova il giusto risalto anche la sezione ritmica di Mikael Planefeldt al basso e Efraim Larsson alla batteria, motori pulsanti e affidabili del combo svedese che incessantemente costruiscono le basi per ogni track.
Con “Don’t walk away” ci troviamo a fare i conti con  una ballad che rimanda ai tempi in cui le band AOR riempivano stadi e macinavano chilometri su chilometri in tour mondiali, il ritornello mette letteralmente i brividi e l’assolo centrale vi farà alzare il volume al massimo per cogliere ogni minima sfumatura di questo capolavoro.
Il coinvolgimento è così totale che senza rendersene conto si arriva in fondo a questi cinquanta minuti abbondanti sulle note di “Powergames”: ritmata e pomposa in stile Journey, Toto, Europe ed H.E.A.T. è l’ennesima conferma che questo album non può mancare nella discoteca di ogni vero appassionato.

Siamo solo a febbraio, ma “Overdrive” si è già conquistato un posto tra i best album del 2013: se questo è solo il primo capitolo della storia discografica firmata Diamond Dawn, aspettiamoci grandi cose; soprattutto finché lo spirito resterà quello citato nella loro nota di presentazione:

“Il nostro primo obiettivo è quello di divertirci e divertire chi ci ascolta. Siamo solo un gruppo di ragazzi che suona assieme e fa quello che gli esce naturale”

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Tracklist:

01. Into Overdrive
02. Take Me Higher
03. Crying
04. Standing As One
05. California Rush
06. Indestructible
07. Turn It Up
08. The Hunter
09. Give It All
10. Don’t Walk Away
11. Powergames

Line Up:

Olle Lindahl – Chitarra
Alexander Strandell – Voce
Efraim Larsson – Batteria
Jhonny Göransson – Chitarra
Mikael Planefeldt – Basso
Niklas Arkbro – Tastiere
 

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