Recensione: Rainmaker

Di Eugenio Giordano - 14 Ottobre 2003 - 0:00
Rainmaker
Band: Taraxacum
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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75

Secondo lavoro per i Taraxacum di Tobias Exxel e Rick Mythiasin che con questo “Rainmaker” si propongono di migliorare e ampliare la portata della loro nuova creatura sonora, senza dimenticare l’origine e la matrice artistica delle loro band madri. Per questo motivo bisogna considerare i Taraxacum come un vero e proprio ibrido tra due generi, da una parte il metal classico di fattura melodica, dall’altra il gusto hard rock di molti arrangiamenti e soluzioni graffianti. “Rainmaker” è un disco lungo e variegato che alterna momenti davvero corposi e frontali a canzoni più rallentate e ragionate che possono essere assaportate dagli amanti del metal più integerrimo al pari di chi preferisce suoni più leggeri ma comunque vibranti. La produzione del disco, affidata alla guida della MTM Music, non lascia dubbi sul valore artistico del platter in questione, non ci sono sbavature sonore, ogni passaggio del disco convince e soddisfa sotto il profilo tecnico. A questo aggiungete la grande preparazione tecnica di ogni singolo elemento del gruppo che emerge nettamente in ogni frangente del cd. Il disco si apre con la potenza diretta e trascinante della ottima “Disfunctional” che ricorda da vicino gli elementi cari agli ultimi Steel Prophet senza però spingersi in strutture troppo complesse o articolate. Ottima e decisamente classic metal oriented “Prayer in unison” si muove con eleganza tra atmosfere veloci e graffianti senza dimenticare il refrain nel ritornello che rende il brano efficace fin dai primi ascolti. La title track appare più elaborata ma sempre molto diretta e rabbiosa, il testo è basato su tematiche ecologiste però i ritmi non concedono particolari concessioni a rallentamenti di sorta, i Taraxacum restano ancorati al metal in questo modo. Sempre rocciosa e diretta “Never to return” ripresenta gli elementi sonori più estremi del sound dei Taraxacum e promette grandi responsi dal vivo grazie alle melodie vocali affidate al ritornello. Per ascoltare una traccia identificabile nei canoni dell’hard rock dobbiamo aspettare “Make it happen” che ricorda gli rock anthem degli Scorpions più ispirati e si basa interamente su un ritornello molto trascinante. Più elaborata ma meno convincente “Wake up” appare poco efficace sotto il profilo sonoro, forse la scelta di arrangiamenti più sobri sarebbe stata più premiante in questo caso. La pianistica “If I had known” consente a Mythiasin di regalarci una prestazione vocale maiuscola e di grandissima classe, inutile aggiungere che l’ex Steel Prophet è uno dei migliori metal vocalist in circolazione oggi. Bella “Game over” gioca su refrain fluidi e coinvolgenti ma mostra anche delle contaminazioni digitali che modificano il sound dei Taraxacum spiazzando l’ascoltatore. Un poco banale e troppo ripetitiva “Dark sunglasses” scorre senza aggiungere molto alla portata dell’album, la successiva “The red pill” è una delle migliori tracce del cd, con un sound decisamente metal e corposo, ottime chitarre e una sezione ritmica tellurica. Anche in questo caso i Traxacum convincono maggiormente in un brano vigoroso. La conclusiva semi-acustica “In the end” non brilla certo per una particolare ispirazione e anche la versione spagnola di “If I had known” posta in chiusura del cd non mi convince molto abbassando il tiro del disco. Si poteva tranquillamente concludere il platter con “The red pill”. In definitiva questo “Rainmaker” dimostra un miglioramento sensibile rispetto all’esordio dei Taraxacum ed è anche la prova della volontà artistica di un gruppo considerato solo come un side-project da molti addetti ai lavori. Con queste caratterisitche sonore il gruppo ha la possibilità di ritagliarsi notevoli consensi e un folto pubblico alla luce di una direzione artistica intelligente e molto spesso decisamente ispirata, peccato solo per qualche piccolo calo nel corso del disco. Non sottovalutate questa band.         

1 Disfuctional

2 Prayer in unison

3 Rainmaker

4 Never to return

5 Make it happen

6 Wake up

7 If I had known

8 Game over

9 Dark sunglasses

10 The red pill

11 In the end

12 Lo que faltò

 

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