Recensione: Ready And Willing

Di Fabio Vellata - 10 Ottobre 2008 - 0:00
Ready And Willing
Band: Whitesnake
Etichetta:
Genere:
Anno: 1980
Nazione:
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86

1980. La NWOBHM inizia a prender piede nelle strade inglesi, e i primi gruppi di questa nuova generazione di metallo pesante cominciano a produrre quelli che poi saranno considerati da tutti la “base del genere heavy.”
Esistevano band tuttavia, che non avevano mai smesso di fare il rock duro, personaggi che da sempre si erano mostrati attivi e devoti alla causa.
Fu così che, proprio nel 1980, un signore di nome David Coverdale, affiancato da una formazione d’assoluta eccellenza, si rese protagonista di uno degli album più belli dei primi anni 80: Whitesnake – Ready an’ Willing.

Prologo imprescindibile, per parlare di questo disco è senza dubbio necessario spendere due parole per i musicisti che lo hanno creato.
Insieme al magnifico Coverdale, protagonista di due capisaldi dell’Hard Rock targato Deep Purple (Stormbringer e Burn) ecco comparire in scena un altro Purple: Ian Paice. Un chiaro ed inequivocabile sintomo che il buon David moveva dall’intento specifico di realizzare qualcosa degno d’entrare nella storia, capace di non far rimpiangere i due capolavori già suonati con Ian.
Nulla da eccepire poi alle chitarre: la coppia consolidata Moody-Marsden aveva già aveva dato prova d’eccellenza nei tre platter precedenti del Serpente Bianco, mentre al basso si riconfermava Neil Murray, vecchia conoscenza, così come l’onnipresente Jon Lord (altro Purple) già entrato in formazione per l’ellepì precedente.
Una line up per metà coincidente con quella purpleiana dei tempi di ”Burn” dunque, premessa sicura per un album di livello semplicemente storico.

Diminuito il marcato accento bluesy delle prime tre uscite, i ritmi si rivelarono subito affini in maniera più netta all’Hard Rock ottantiano che di lì a poco avrebbe preso piede in tutto il mondo.
Nessun inganno però: il blues non era andato per nulla perduto! D’altronde, l’anima bluesy di Coverdale non sarà mai sepolta nemmeno nei dischi più marcatamente heavy (”1987” e ”Slip of the Tongue”).

Il disco esordisce con un brano che definire “pietra miliare” è quantomeno riduttivo: il riff iniziale e il chorus sono, infatti, impossibili da dimenticare.
“Fool for your Lovin'” entrò subito nelle classifiche raggiungendo il tredicesimo posto nelle charts inglesi, trascinando l’album al sesto posto in classifica e raggiungendo contemporaneamente, la 56ima posizione dei singoli e la 90esima piazza assoluta in terra americana.
La classica canzone che entra immediatamente in testa e che, una volta concluso l’ascolto, è facile ritrovarsi a canticchiare.
Interessante notare inoltre che, questo stesso brano, venne riproposto con Steve Vai alla chitarra nell’album “Slip of the Tongue” a distanza di 9 anni, e che, nonostante la rivisitazione in chiave nettamente più heavy, non abbia comunque perso il suo fascino.
Originariamente “Fool For Your Lovin” fu scritta da Coverdale per il bluesman B.B.King, ma alla fine il singer decise di tenerla, e i risultati gli diedero ragione.

Le note armonizzate delle due chitarre ci portano al secondo brano, un vero e proprio inno al Rock n’ Roll. Il main riff è saturo di quel groove che solo l’hard rock può avere. Da sottolineare lo splendido assolo di Lord che richiama nettamente i fasti della già citata Burn; aggiungiamoci il debordante lavoro della sezione ritmica ed ecco sfrornato uno dei pezzi più riusciti dell’intero platter.
A seguire, spazio poi alla title-track, altra traccia insostituibile nelle set-list ottantiane del Serpente. Il punto di forza è sicuramente il basso di Murray, che macina giri e groove senza sosta con moto perpetuo.
David Coverdale è probabilmente all’apice della sua vena compositiva e espressiva. Tutto l’album, infatti, è impreziosito da una sua prestazione superlativa e da linee vocali a dir poco splendide.
Il pre-chorus di ”Ready an’ Willing” è in assoluto uno dei punti massimi sotto questo aspetto.

Dopo queste due dimostrazioni di forza, troviamo i due brani più lenti e introspettivi del lotto. ”Carry Your Load”, sostenuta da una linea di chitarra in pieno stile ballad, è una nuova conferma di quanto detto prima. La linea vocale trova il suo apice in una semplice frase: “So wise man tell me What it means to give and take, It’s double trouble, But, it can ease a little heartache”. Poi prendete un arpeggio di chitarra, la voce sensuale e calda di David Coverdale, un testo introspettivo e profondo e avrete ”Blindman”.
Pezzo originariamente scritto per i suoi primi prodotti solisti, David lo ripropone qui, esattamente a metà album. É uno dei brani più coinvolgenti, che non lascia scampo a un po’ di sana malinconia. Assolo, infine, ispiratissimo e perfettamente in accordo con l’aria generale della canzone.

Siamo arrivati alla fine del lato A (cari vecchi vinili!), giriamo il disco e riappoggiamo la puntina.
È una chitarra acustica che riporta direttamente alle migliori semiballad targate Zeppelin. Si, perchè è difficile non pensare a pezzi come ”Tangerine” e ”The Battle of Evermore” ascoltando questo pezzo.
”Ain’t Cry No More” è un episodio dalla struttura semplice: chitarra acustica, voce piena di pathos e un hammond malinconico. Fino a quando, come nel classico stile zeppeliniano appunto, ritorna il rock, quello più sincero e senza tanti fronzoli, fatto di chitarra acustica, voce trascinante e tanta energia.
Dicevamo che il blues non era stato dimenticato? e infatti eccolo qui.
”Love Man” è questo e nient’altro, con tanto di “I’m a hootchie cootchie man” proprio nel mezzo del crescendo pre-ritornello.

Chiudono il disco ”Black and Blue” e ”She’s a Woman”, ottimi brani che forse risentono troppo delle perle che li precedono. Tra le due spicca sicuramente la seconda, ultimo assaggio di un classico Hard Rock giusto per ribadire ancora una volta chi sono i Maestri.

”Ready and Willing” è un album per certi versi difficile da classificare: quando si raggiungono questi livelli quasi perfetti i voti, le analisi e i commenti diventano vani e superflui.
La definizione in fondo non è poi così complicata: uno dei migliori platter degli Snakes, parte di una serie di veri e propri capolavori che rendono a loro volta vani commenti e paragoni.

Indimenticabile!


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Tracklist:

1. Fool For Your Loving (Coverdale, Marsden, Moody) 4:17
2. Sweet Talker (Coverdale, Marsden) 3:38
3. Ready An’ Willing (Coverdale, Paice, Lord, Moody, Murray) 3:44
4. Carry Your Load (Coverdale) 4:06
5. Blindman (Coverdale) 5:09
6. Ain’t Gonna Cry No More (Coverdale, Moody) 5:52
7. Love Man (Coverdale) 5:04
8. Black And Blue (Coverdale, Moody) 4:06
9. She’s A Woman (Coverdale, Marsden) 4:07

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