Recensione: Ready For Boarding e The First Years Of Piracy [Lp Reissue]

Di Stefano Ricetti - 21 Luglio 2022 - 11:02
Ready For Boarding e The First Years Of Piracy [Lp Reissue]
Band: Running Wild
Etichetta: BMG
Genere: Heavy 
Anno: 2022
Nazione:
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90

C’erano una volta i Running Wild.

Una band con i controcolleoni che in poco più di vent’anni non ha sbagliato un colpo che fosse uno, in termini di uscite discografiche.

Difficile ritrovare nell’empireo heavy metal un altro gruppo con la stessa continuità a siffatti livelli, decisamente alti, per una dozzina di album consecutivi.

Da Gates To Purgatory a Victory (mantenendo un po’ larga la manica si può arrivare sino a The Brotherhood, volendo) una cannonata via l’altra di puro heavy fucking metal diretto, poderoso e massiccio, epico quanto basta e rigorosamente nel solco della tradizione.

L’occasione di tornare su queste pagine web a sfondo nero a parlare della ciurma facente capo a Herr Rolf Kasperek la fornisce su di un piatto d’argento la BMG che in un sol botto licenzia sul mercato le versioni rimasterizzate degli album Ready For Boarding e The First Years Of Piracy, in ellepì colorati piuttosto che su Cd (e DVD). La recensione si riferisce alle due uscite in vinile, con la prima di pigmentazione arancione declinata su due 33 giri e la seconda in rosso.

Ready For Boarding, il primo album dal vivo dei Running Wild, vide la luce originariamente nel febbraio 1988, sulla scia degli Osanna raccolti per uno dei loro album simbolo, Under Jolly Roger, che provocò sfracelli anche in sede live lungo, per l’appunto, l’Under Jolly Roger Tour. La data catturata in quel disco fu quella del novembre 1987, tenutasi a Monaco di Baviera. Formidabile quel momento e inarrivabile quella line-up, per molti die hard fan la migliore della loro storia, non a caso foriera del capolavoro uscito pochi mesi dopo, precisamente nel settembre di quello stesso anno, a titolo Port Royal: Rock’N’Rolf Kasparek (chitarra/voce), Jens Becker (basso), Majk “Michael Kupper” Moti (chitarra), Stefan Schwarzmann (batteria).

Ancora riecheggiano fra le pareti delle stanze dei metallaroni dell’epoca bordate quali  “Under Jolly Roger”, “Raise Your Fist”, “Raw Ride” e “Prisoner Of Our Time”, solo per citarne quattro, racchiuse fra la Running Side (lato A) e la Wild Side (lato B) di quel fantastico disco alive. Cannonate che vengono ancor oggi elargite senza economia dalla reissue 2022 di Ready For Boarding, innervate da quel quid di immediatezza in più che non guasta mai, se il lavoro di rimasterizzazione, come in questo caso, viene operato con tutti i sacri crismi. A rincarare la dose, a mo’ di secondo vinile a tutti gli effetti (per quanto afferente l’uscita su Cd, trattasi invece di un Dvd) BMG propone l’intera scaletta sparata dai pirati di Amburgo in quel di Düsseldorf, nell’ottobre del 1989, quindi successiva alle uscite di Port Royal e Death Or Glory, con la stessa inossidabile line-up di ‘Boarding fatta eccezione per Ian Finlay dietro i tamburi, in sostituzione di Schwarzmann. Trattasi della trasposizione su 33 giri, sempre in modalità remaster, dei pezzi eseguiti e poi usciti a loro tempo all’interno della Vhs Death Or Glory Tour Live, del 1990, con una setlist quindi irrobustita da canzoni schiacciasassi della portata di “Conquistadores” e “Riding The Storm”, tanto per nominarne un paio.

Pleonastico sottolineare quanto i Running Wild mazzuolassero, al tempo, e quanto dessero l’idea di costituire una band “vera”: quattro metallari duri e puri, convinti e venuti al mondo per dispensare potenti dosi di Acciaio in mezzo ai denti a tutti quanti avessero incontrato lungo la loro strada. Ready For Boarding 2022 è la fotografia di quel magico periodo. Null’altro da aggiungere.

Altra succulenta uscita targata BMG e totalmente disgiunta dalla sopraccitata, è The First Years Of Piracy. Sempre godente del ricostituente incarnato dalle varie operazioni di remaster elencate per ‘Boarding, sebbene queste ultime risalenti al 2017, per la prima volta dall’uscita primigenia del 1991 l’album viene ristampato in vinile. Unitamente a questa, esiste anche la versione 2022 su Cd, benché non trattata in questa sede.

Successivamente a Blazon Stone del 1991 i Running Wild decisero di licenziare una sorta di raccolta di materiale afferente i loro primi tre dischi (Gates To Purgatory, Branded And Exiled, Under Jolly Roger, più l’Ep Victims Of States Power, dal quale venne estratta la versione lì presente di “Waplpurgis Nacht”) completamente risuonata dalla line-up dell’epoca, ossia Rock’N’Rolf (chitarra, voce), Jens Becker (basso), Axel Morgan (chitarra) e Rüdiger “AC” Dreffein (batteria). Altra formazione killer, per intenderci, sebbene priva di un’icona quale Majk Moti, personaggio caratterizzante e autentico uomo simbolo, insieme con Sua Maestà Capitan Kasparek, della band nella seconda metà degli Anni Ottanta.

Per rendersi conto della portata di un disco quale The First Years Of Piracy, basti citare alcuni dei capitoli che vi sono ricompresi, autentici inni del Metallo tutto e non solo dei ‘Wild, che in quel momento godettero letteralmente di una nuova, vigorosa vita: “Branded And Exiled”, “Raise Your Fist”, “Soldiers Of Hell”, “Raw Ride”, “Prisoner Of Our Time”.

A livello di packaging Ready For Boarding 2022 sovrasta però quest’ultimo lavoro, che porta in dote  le sole note scritte riguardanti le operazioni di remaster nella busta contenente il 33 giri. Il primo, viceversa si presenta con una sontuosa copertina apribile a doppio Lp con l’anta interna di destra riempita di foto dal vivo, flyier, poster e articoli vari. Quella di sinistra invece riporta per ogni pezzo ricompreso dentro lo show del 1987, quindi di fatto per l’intera scaletta di Ready For Boarding originale, bervi note, spiegazioni e aneddoti.

Ricollegandosi al concetto espresso a inizio recensione, di quei Running Wild, oggi, rimane solo il nome, purtroppo. Quantomeno per quanto riguarda le varie realizzazioni in studio successive ai dischi spartiacque indicati nell’incipit. Un vero sacrilegio per una band fondante come loro che comunque dal vivo sa ancora dispensare emozioni, se non altro per chi riesce a calarsi nella condizione mentale ed emozionale necessaria per poterne beneficiare. Cosa non da tutti.

 

We are prisoners of our time
But we are still alive
Fight for the freedom, Fight for the right
We are Running Wild

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti      

 

 

 

 

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