Recensione: Reflections Of Time

Di Eugenio Giordano - 14 Settembre 2004 - 0:00
Reflections Of Time
Band: Dedication
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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76

Gli svedesi Dedication sono stati senza dubbio una sorpresa per il sottoscritto, visitando il loro sito e vedendo la copertina del loro cd mi ero convinto di essere di fronte a una band power melodica e invece il loro debutto “Reflections of time” si è rivelato un piccolo gioiello di class metal dai tratti fluidi ed eleganti.

Continuo a condividere in pieno la politica della nostrana Underground Symphony che dopo anni di produzioni a supporto del vivaio italiano ha deciso di puntare al di là dei confini del nostro paese espandendo sia il suo target artistico (non solo più power metal) ma anche dimostrando una forte attenzione per la bella musica, libera dalle ottiche di mercato. Esempi chiari di questa politica sono stati i coriacei Sabaton, di cui aspettiamo il secondo album, gli ottimi Intense che sembrano aver assimilato l’eleganza dei recenti Kamelot, e questi ottimi Dedication. Senza dubbio la band in questione ha vissuto un’evoluzione artistica molto profonda, nel passato della band si identificano le tracce di act storici come i danesi Pretty Maids, i tedeschi Axxis con le loro chitarre potenti e cromate, oppure i Jaguar del periodo post NWOBHM. La musica dei Dedication è descrivibile in generale come metal melodico, quello che i vecchi cultori chiamano class metal, tuttavia non vorrei dare l’idea di una band “morbida” perchè questo primo “Reflections of time” è un bel disco potente senza cali di tono o pezzi mielosi. Alla base del sound dei Dedication sono poste ottime chitarre ritmiche graffianti, oscure e fluide che rendono ogni brano corposo senza mai eccedere in nervosismo. La band non suona mai lenta, non ci sono pezzi lenti in questo loro primo disco, non ci sono ballad, in generale i nostri svedesi preferiscono puntare su dei convincenti tempi medi motorizzati a dovere. Il senso melodico delle canzoni è garantito da ottimi refrain vocali i quali non scadono mai nè in soluzioni ripetitive, nè in strutture banali. Molti brani del cd sembrano pensati per il live gig e per essere apprezzati dal pubblico fin dal primo ascolto, questo album è godibile al volante, viaggiando e lasciando che la band ti prenda per mano mentre il paesaggio scorre. La produzione del disco è ottima, specialmente le chitarre, il loro suono è veramente bello e riesce a riempire il suono del gruppo senza saturarlo, in questo i Dedication hanno largamente superato le aspettative della media delle band al debutto dimostrando una grande preparazione.

Si parte con l’ottima opener “Heroes of the sky” che subito mette la band su binari stabili mostrando una padronanza completa delle melodie vocali e delle strutture ritmiche, il pezzo non è velocissimo ma viaggia bene colpendo subito l’ascoltatore al cuore. Più corposa e graffiante “Fear the blade” è senza dubbio uno dei pezzi più rappresentativi del gruppo, chitarroni cromati, belle melodie vocali e una sezione ritmica bilanciata rendono il tutto molto fruibile. Non mancano pezzi più ritmati e ricchi di groove come “You are no messiah” dove i Dedication fondono stilemi tipicamente metal con strutture ritmiche di derivazione rock. Più travolgente e diretta “Evil shadows” possiede un forte appeal live che credo possa essere apprezzato in pieno dai cultori di class metal. In conclusione pezzi energici come “Fire and ice” o “Hey” ribadiscono il valore del cd allontanando lo spettro di ballad commerciali che avrebbero sicuramente abbassato il tiro del disco.

Cancellate dalla mente i vostri sospetti power, le vostre sensazioni fantasy suscitate dalla copertina, i Dedication sono una bella rivelazione e potranno senza dubbio piacere a chi ama il metal melodico, i pezzi ben suonati e la classe compositiva. Spero possa avervi incuriosito con le mie parole.

01. Heroes Of The Sky 
02. Fear The Blade 
03. Broken Glass 
04. Creep 
05. You’re No Messiah 
06. Elusive Dreams 
07. Evil Shadows 
08. Greed 
09. Fire And Ice 
10. Hey

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