Recensione: Return

Di Paolo Beretta - 22 Gennaio 2006 - 0:00
Return
Band: Return
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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73

Quella dei Return è la storia di una band discretamente famosa nella loro Norvegia. Una formazione di talento formatasi nel 1983 e che, dopo una decade densa di successi, decide di prendersi una pausa. Un periodo di interruzione per ritrovare le giuste sensazioni, uno stop che tuttavia dura decisamente troppo: per attendere il ritorno dei Return (best of e Live a parte) bisogna infatti aspettare 12 anni fino all’ormai passata estate del 2005!

Il Rock proposto dagli scandinavi è molto accattivante, studiato e dalle tinte pop per una musica la quale, più che graffiare le nostre orecchie ce le seduce con melodie che toccano il loro apice nei chorus. Il songwriting non raggiunge mai vette particolarmente elevate, ma è altrettanto vero che è difficile trovare canzoni mal riuscite e che non ti venga voglia di canticchiare. E’ questo il caso della lenta marcia molto anni ‘80 Save The Heart, splendida nell’uso delle backing vocals. Giro di basso, ritmo accattivante, al pari delle linee vocali, e  All The Way  ci ha conquistato. Al posto del comunque più che discreto mid tempo rockettaro Every Little Step avrei scelto come opener Tv-song. Questa traccia, come dice il titolo, potrebbe benissimo passare sulle tv commerciali: la considero una bella scarica di potenza per 3 minuti e mezzo filanti senza tentennamenti i quali sponsorizzano un sound allegro e festaiolo. Top song personale: Mr. President. Il piano farebbe presagire ad un lento o ad un brano impegnato ed invece, con esperienza, un cantato triste prende inesorabilmente forza trasformandosi, senza forzature, in un mid tempo coinvolgente e dalle tinte Heavy. Niente di nuovo invece in All That I See; il solito, tipico, ma sempre apprezzato pezzo strappa lacrime che si ascolta ben volentieri, specie in dolce compagnia. Torna la carica positiva “alla Tv-Song” con un giro di chitarra che introduce e che rappresenta il cuore pulsante di Fallen Angels. Dopo il forse evitabile lento numero 2 Holy Water giunge il buon Rock-Pop barocco (specie nel chorus) di Heroes And Knights. Ottima la scelta della chiusa con Walk It Like You Talk; protagonisti le chitarre, tempi incalzanti e l’ugola ruvida per una Hit che lascia i fans con un sorriso sulle labbra.

Un ottimo disco da macchina che si ascolta “in toto” senza buttare via niente. 10 canzoni facili, prestanti e ben fatte. Si sente che la band ha esperienza alle spalle per quel che concerne songwriting, produzione e tecnica. Il risultato? Return è un cd più che discreto, il quale sarebbe  meritevole di essere acquistato da chi ama l’Hard Rock / AOR forse in misura maggiore rispetto ad altri prodotti che sono griffati da un nome illustre sulla copertina. Anche se credo che il suddetto disco cadrà nell’anonimato io attendo fiducioso il prossimo capitolo…sperando di non dover aspettare altri 12 anni!

Top Songs: Mr. President, Save The Heart, Tv-Song.
Skip Song: Holy Water.

Tracklist:

1. Every Little Step
2. Save The Heart
3. All The Way
4. Tv-Song
5. All That I See
6. Mr. Presindent
7. Fallen Angel
8. Holy Water
9. Heroes And Knights
10. Walk It Like You Talk

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Anno: 2005
73