Recensione: Royal Tea

Di Giorgio Giusti - 13 Novembre 2020 - 12:34

Sono davvero molti gli album di Joe Bonamassa pubblicati in appena tre anni, basti pensare ai sei dischi usciti fino a oggi dopo il bellissimo Black Coffee del 2017. Ora tocca a Royal Tea, Si percepisce ancor prima dell’ascolto che i presupposti di questa opera sono davvero promettenti, anche in considerazione dei singoli già usciti. “When One Door Opens” apre le danze, con una favolosa atmosfera blues/rock anni ’70, grandi riff che si combinano con passaggi lirici e melodie d’impatto. Segue “Royal Tea”, un blues grintoso, stridente, nervoso e Joe con la sua voce insieme ai cori è emozionante.

 “Why Does It Take So Long To Say Goodbye” è il primo lento del disco, un brano sobrio e melodico, tra i migliori scritti da nostro chitarrista, piacevolmente coinvolgente. In “Lookout Man”, il basso saturo e distorto di Michael Rhodes prende il giusto spazio, poi il brano si arricchisce di un’armonica e rapisce la nostra attenzione con melodie sottili e gloriose. “High Class Girl” si rileva un blues che trasuda jazz-funk, mentre la successiva “A Conversation With Alice” si ritaglia un’atmosfera AOR anni ’80, dove la chitarra di Bonamassa sale decisamente sugli scudi con verve e classe. “I Didn’t Think She would do It” sperimenta un sound più frenetico, mantenendo però il tipico “marchio Bonamassa” ottenendo un ottimo risultato complessivo. A “Beyond The Silence” va lo scettro per il miglior brano del disco con la sua atmosfera minacciosa e coinvolgente, dove Reese Wynans disegna meravigliosi arrangiamenti di pianoforte. Chiudono il lavoro il rave-up blues raffinato di “Lonely Boy” e il gospel romantico di “Savannah”, entrambe probabilmente non allo stesso livello del resto dell’album, ma le vette raggiunte nella prima parte della tracklist sono davvero alte.

In sintesi… Royal Tea è un sontuoso album “british rock/blues”, magnificamente prodotto da Kevin Shirley, ricco di diverse influenze musicali, con al centro un mostruoso chitarrista che ha decisamente elevato il livello delle parti cantate e scritto grandi pezzi. Niente d’aggiungere, semplicemente bravo, Joe!

 

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Genere: Altro 
Anno: 2020
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