Recensione: Sane & Insanity

Di Fabio Vellata - 8 Maggio 2011 - 0:00
Sane & Insanity
Band: M.ill.ion
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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75

Prosegue costante ed inarrestabile il percorso musicale degli svedesi M.ill.ion, tipico esempio di gruppo rock da “sottobosco” scandinavo che non ha mai beneficiato delle grandi luci della ribalta, pur riuscendo a mantenere un livello qualitativo d’uscite sempre assolutamente dignitoso e piacevole.

La descrizione offerta altre volte della miscela elaborata dal quintetto guidato dal bassista B.J. Laneby, ci viene in aiuto senza colpo ferire anche in questo nuovo incontro, il settimo della serie.
Hard rock dal riconoscibile taglio europeo, arricchito da una buona partecipazione di tastiere e melodie “amichevoli” ed un po’ affine a quanto realizzato negli anni da Treat, Pretty Maids e Pink Cream 69, per quanto, mai dimentico d’omaggi alle lezioni antiche derivate dai classici Deep Purple, Rainbow, Dio e Thin Lizzy.
Uno stile che non è mai scaturito in capolavori di particolare grandezza o valenza storica, pur non mancando mai, in nessun caso – aspetto a dir poco encomiabile – l’appuntamento con una discreta qualità complessiva, tale da rendere i vari album un’esperienza solitamente interessante e per nulla sgradita. Per gli appassionati di Hard Rock europeo, un nome rispettabile insomma, forse non prioritario, ma meritevole, sin dalla prima release risalente all’ormai remoto 1991, di almeno un ascolto.

Nemmeno in occasione del recente “Sane & Insanity”, il gruppo scandinavo mostra segni di cedimento nelle proprie convinzioni, mantenendo fede alle promesse che ne descrivono il songwriting come scorrevole all’orecchio e spesso prodigo di qualche buona idea.
Migliorata la bontà di suoni e produzione, davvero poco efficace nel precedente “Thrill of The Chase”, ed assestata la line up con una coppia di nuovi arrivi – Andreas Grövle alla chitarra e Angelo Modafferi alle Keys – il quintetto si muove a proprio agio in brani questa volta un po’ meno ruvidi e taglienti rispetto al recente passato, assumendo di tanto in tanto, una veste dotata di qualche sentore heavy prog che, in alcune occasioni, pare simpatizzare con stilemi cari ai primi album dei conterranei Evergrey.
Due pezzi come la title track e “Fuel To My Heart”, sono episodi parecchio espliciti in tal senso: l’uso delle tastiere, la scelta dei riff, l’incedere un po’ ovattato e drammatico, evidenziano uno spirito che non è quello tipico dell’hard solare ed aperto, quanto piuttosto, riconducibile ad ambiti maggiormente elaborati, enfatici e ricercati nelle atmosfere.
Da sempre un po’ oscuri e caliginosi nel loro modo di fare rock (mai stati, in effetti, degli “allegroni” in chiave melodica) i M.ill.ion scavano comunque un solco tra loro ed i numerosi mestieranti privi di talento al momento in circolazione, mettendo in mostra, quando ispirati, doti di notevole livello pronte per essere riversate in canzoni tramite le quali offrire pieno lustro alle numerose influenze raccolte in vent’anni di carriera.
Da Pretty Maids e Treat, reperibili in “Cry To Heaven”, “I Raise My Glass”, “Tomorrow Never Dies” e “Seize The Day”, passando per i Rainbow di “Everyday Hero” ed “Hell’s Gate”, per terminare con l’impronta Deep Purple ascoltabile in “Test Of Time”.

Qualche carenza di dinamismo ed una lieve prevedibilità balza all’orecchio in alcuni frangenti meno brillanti. Nulla di così fastidioso in ogni modo, e nulla per cui trovarsi a spingere forzatamente sul tasto skip del lettore CD. Passaggi meno convincenti che appaiono quasi fisiologici nell’economia di un disco che, esattamente come i predecessori, allinea una discreta quantità di buoni motivi per essere ben accolto ed ascoltato da fan e amanti del genere.
Pur rimanendo, come da tradizione, sempre confinato entro i limiti un po’ angusti ma fascinosi dell’underground hard rock continentale.

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Tracklist:

01. Sea Of Fate (Intro)
02. Cry To Heaven
03. Everyday Hero
04. Tomorrow Never Dies
05. I Raise My Glass
06. Sane & Insanity
07. Hell’s Gate
08. Under Your Wings
09. Fuel To My Heart
10. Drama Queens
11. Test Of Time
12. Hate
13. Seize The Day

Line up:

Ulrich Carlsson – Voce
Andreas Grövle – Chitarra
B.J. Laneby – Basso
Angelo Modafferi – Tastiere
Per Westergren – Batteria

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