Recensione: Silence Speaks

Di Paolo Beretta - 28 Febbraio 2006 - 0:00
Silence Speaks
Band: Platitude
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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74

Terzo album per gli svedesi Platitude. Se eravate rimasti colpiti in modo positivo da Nile e Secrets Of Life permettetemi di consigliarVi di leggere quanto segue. Con Silence Speaks dopo qualche cambio di line up (chitarrista e batterista) arriva la maturità per gli scandinavi che in questo prodotto sono liberi di esternare la loro musica melodica, non eccessiva, dotata di classe e personalità. Due parole che li renderanno fin dal prossimo futuro ben riconoscibili per una platea, si spera, sempre più cospicua. I Platitude a dispetto della loro giovane età dimostrano di avere gli attributi offrendo un sound vario e meritevole di numerosi ascolti.

Fin dall’opener le tastiere, da prefetta tradizione scandinava, si confermano essere elemento fondamentale della band sebbene non ci propinino tanti assoli al fulmicotone. Nell’opener Tell The Truth le keyboards, appunto, fungono da elegante tappeto sonoro sul quale si staglia l’ugola potente e ruvida di Erik Blomkvist accompagnata da un riff piuttosto ispirato. Nobody’s Hero è una delle migliori tracce dell’intero album. Il singer si impegna in un cantato vario (ipnotico, alto e difficile) che ben si amalgama con la sezione ritmica e con il break aggressivo che non ti aspetteresti. Si prosegue tra mid tempo melodici mai eccessivi per le melodie profuse come la title track e Empty Inside. Maggiormente introspettiva e dai connotati progressive Fear (It’s Over Now) portatrice di un’atmosfera cupa, triste ed impenetrabile nelle linee sonore essenziali e disfattiste in simbiosi con il testo. Molto orecchiabile Don’t Be Afraid: una tipica canzone easy listening avvalorata da tempi incalzanti. Oltre all’Hard Rock genuino di Walk With Me e alla mutevole Falling Down, nella quale spicca la camaleontica prestazione canora di Erik, si deve sottolineare la bellezza della mini suite finale You. Track che si presenta con strofe lunghe, atmosfere cupe ed estensioni vocali di spessore, che la rendono estremamente piacevole e convincente.

E’ bello ascoltare un disco power prog come questo. Si ha la piacevole sensazione di sentire una band che fa la propria musica senza essere obbligata ad inchinarsi ai soliti clichè. Tutto questo fa di Silence Speaks un album fresco e dalle melodie accattivanti. Sufficientemente originale (grazie alle diverse sfaccettature di sound proposte), dotato di tecnica, ben  prodotto da Tommy Hansen e avvalorato dalla prestazione notevole del cantante che mi ricorda Jorn Lande, questo prodotto merita di essere ascoltato diverse volte prima di essere giudicato definitivamente. In soli tre anni i nostri i Platitude sono cresciuti bene e la loro tenera età (20 anni e poco più) fa prevedere un futuro alquanto promettente. Una band che ha imboccato la strada giusta e che bisogna tenere d’occhio.

Top Songs: Nobody’s Hero, Don’t Be Afraid, Fear (It’s Over Now)
Skip Song: Empty Inside.

Tracklist:

1. Tell The Truth
2. Nobody’s Hero
3. Silence Speaks
4. Empty Inside
5. Fear (It’s Over Now)
6. Don’t Be Afraid
7. Falling Down
8. After The Storm
9. Walk With Me
10. You

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