Recensione: Something Different

Di Angelo D'Acunto - 13 Maggio 2008 - 0:00
Something Different
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Anno: 2008
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60

La carriera artistica di Alberto Rigoni comincia all’età di diciassette anni
quando si avvicina per la prima volta allo strumento del basso. Successivamente,
insieme al batterista Enrico Buttol dà vita al progetto Ascra; cover band dei
Dream Theater che nel 2001 si qualifica al secondo posto del contest
edito dal fan club ufficiale italiano. Nell’anno 2003, durante le
esibizioni live della band, viene contattato da Daniele Liverani (Genius Rock
Opera
, Empty Tremor, Khymera) e insieme a lui dà vita ai Twinspirits
registrando l’album The Music That Will Heal The World. Nell’anno
2008 si avvia alla composizione dei brani che finiranno su Something Different, il suo primo
album solista.

Cosa c’è da aspettarsi da un lavoro interamente (o quasi) strumentale,
sopratutto quando il basso si pone come strumento dominante? Semplice: le dieci
tracce a disposizione nel disco in questione ci
mettono di fronte a tutte le abilità tecniche e compositive di Alberto Rigoni
fra scale ipertecniche di basso e cambi di tempo improvvisi; il tutto ad
offuscare (anche fin troppo) tutti gli altri strumenti presenti nelle singole
tracce, i quali risultano essere fin troppo spesso spettatori non paganti di
fronte a quello che è il lavoro del giovane bassista veneto. Per quanto riguarda
il sound che troviamo racchiuso all’interno di Something Different, si tratta di
un amalgamarsi di generi che spaziano tranquillamente dal prog al jazz/fusion, fino
ad arrivare al funk con in più l’uso congeniale di elementi più elettronici.
Lungo lo scorrere della tracklist, ci troviamo di fronte ad una serie di pezzi
che si buttano a capofitto nella sperimentazione più sfrenata come negli inserti
elettronici uniti efficacemente ai passaggi nettamente fusion dell’iniziale
The
Factory
o le atmosfere più distensive di Trying To Forget e
One Moment Before;
quest’ultima caratterizzata da pregevoli ed eleganti arpeggi di basso acustico.
Le furiose Glory Of Life e Roller Coaster si spostano su territori più
heavy-oriented fra cambi di tempo improvvisi e l’aggiunta di un cantato
aggressivo per quanto riguarda la seconda, per poi lasciare spazio,
successivamente, al sound nettamente più commerciale di BASSex; traccia
caratterizzata dall’aggiunta della splendida voce Irene Ermolli accompagnata
efficacemente dai virtuosismi di basso ad opera di Rigoni. Il finale viene
riservato alle percussioni di Desert Break e ad i fraseggi fra basso e chitarra
acustica di Jammin’ On Vocal Drums per poi chiudersi con le melodie calme e
rilassate della finale Sweet Tears; traccia che si muove
elegantemente fra leggeri arpeggi di chitarra acustica e delicati passaggi di
basso.

Per concludere, Something Different è un disco che riesce a
mettere in mostra le ottime doti tecniche di Alberto Rigoni, anche se
risulta essere dedicato ad un cerchia ristretta di ascoltatori. La qualità dei
brani non è assolutamente scadente e l’originalità di certo non manca, ma alla
fine dei conti sembra essere veramente difficile riuscire a digerire in pieno un
lavoro in cui la tecnica non è altro che fine a se stessa.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

Tracklist:

01 The Factory
02 Trying To Forget
03 Glory Of Life
04 SMS
05 BASSex
06 One Moment Before
07 Roller Coaster
08 Desert Break
09 Jammin’ On Vocal Drums
10 Sweet Tears

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