Recensione: Son Of Perdition

Di Vittorio Sabelli - 29 Marzo 2012 - 0:00
Son Of Perdition
Band: Wretched
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
84

La decisione della Victory Records di far uscire in contemporanea questo terzo full-length dei Wretched insieme a “Equilibrium” dei God Forbid, a mio parere tutt’altro che casuale, segna ancor più marcatamente la strada e il ‘sound’ intrapresi dalla label di Tony Brummel, di quelle che ridanno fiducia e nuova linfa al death metal/deathcore, troppo spesso asettico e privo di originalità.
 
Il disco nel suo insieme è figlio della perdizione: in ambito spaziale, temporale e soprattutto musicale, perché, se i God Forbid hanno dato prova di esplorare atmosfere e territori tra i più disparati, i cinque di Charlotte lo fanno con risultati ancor più estremi e convincenti. Ancora una curiosità che accomuna i due gruppi: anche i Wretched hanno sostituito (rispetto alla formazione dei primi due dischi) il cantante Billy Powers con Adam Cody (ex Vehemence e Zero System) e il bassista Rico Marziali con Andrew Grevey. E, come per “Equilibrium” dei God Forbid, la voce è l’arma in più della band, che non solo apre nuove strade, ma si mostra al grande pubblico come una delle più interessanti dell’ultima generazione.

Dopo questa premessa forse noiosa ma doverosa, passiamo ai trentotto minuti di “Son Of Perdition”.

L’intro “Oblivion” è una sorta di Messa da Requiem, dove un organo a canne fa da background all’intreccio polifonico delle voci superiori, degne di un J.S. Bach, e la successiva “Imminent Growth”, riprendendo nella prima parte elementi dell’introduzione e riferimenti ai Carmina Burana musicati da Carl Orff (“O Fortuna”), ci conduce verso sezioni che toccano ambiti black metal, soprattutto grazie al drummer di Wieczorek e alla voce di Cody che, grazie alla sua ‘flessibilità’, spazia da registri catacomba ad acuti in screaming degni dei migliori ‘urlatori’ della scena, in questo caso usate a mo’ di dialogo tra di loro. In “At The First Sign Of Rust” e “Dilated Disappointment” i riff delle chitarre di Funderburk e Vail sono di quelli che fanno male, si passa dal deathcore al technical death metal con una disinvoltura che è frutto di grande convinzione dei propri mezzi, non solo strumentali ma anche del songwriting, mai banale e scontato. “Repeat… The End Is Near” mette in mostra in pieno la brutalità del combo statunitense: blast beats fulminei alternati a momenti più melodici, dove ancora una volta Cody disegna linee vocali dal brutal al deathcore più estremo come fosse uscito da Dr. Jekyll e Mr. Hyde.

La melodica “Dreams Of Chaos” (sesta traccia, in tempo 6/8) ci conduce alla mini-suite strumentale “The Stellar Sunset Of Evolution”, divisa in tre sezioni: nella prima echi di chitarra sussurrano in spazi estesi riportando alla mente Dimebag Darrel – chissà se vuol essere un omaggio al compianto chitarrista dei Pantera. Anche il titolo (“Silence”) sembra non contraddirci, sarà mancanza o immaginazione? Nella seconda parte (“The Rise”) un arpeggio iniziale fa da preludio ad una sezione ottimamente sostenuta dal basso di Grevey che sfocia in un solo di chitarra su un ottimo groove ritmico. A chiusura della mini-suite ecco l’ennesimo viaggio proposto dall’ensemble, questa volta in terra spagnola. Nella title track “Son Of Perdition” un solo di basso su una chitarra flamenco e delle nacchere a scandire il tempo portano ad un finale dove sui riff ‘spezzati’ delle chitarre la batteria sovrappone poliritmie. Cosa aspettarsi dopo tutto questo? Un finale degno di nota! In “Karma Accomplished” riff tra Pantera e Meshuggah nella prima parte e ritmiche dispari nella seconda sono terreno facile per l’inserimento della voce harsh di Cody, che insiste sugli acuti nel brano di chiusura “Decimation”, che inizia con una sezione tra musica contemporanea e minimalista in cui un violoncello canta melodie di congedo da questo viaggio.

Ottimo lavoro dei Wretched, che ha come unico neo qualche breve solo di chitarra che ha il sapore di ‘già sentito’, ma che nell’economia totale influenza ben poco il giudizio finale.

Vittorio “VS” Sabelli

Discutine sul forum nel topic relativo!

Tracce:
1. Oblivion 1:29       
2. Imminent Growth 5:33
3. At The First Sign Of Rust 4:44       
4. Dilated Disappointment 2:17      
5. Repeat…The End Is Near 3:49       
6. Dreams Of Chaos 4:38     
7. The Stellar Sunset Of Evolution Pt.1 (The Silence) 1:50       
8. The Stellar Sunset Of Evolution Pt.2 (The Rise) 3:34
9. The Stellar Sunset Of Evolution Pt.3 (The Son Of Perdition) 3:05
10. Karma Accomplished 3:18
11. Decimation 4:09

Durata 38 min.

Formazione:
Adam Cody – Voce
Steven Funderburk – Chitarra
John Vail – Chitarra
Andrew Grevey – Basso
Marshall Wieczorek – Batteria

Ultimi album di Wretched

Band: Wretched
Genere: Death 
Anno: 2014
75
Band: Wretched
Genere:
Anno: 2012
84