Recensione: Taste

Di Federico Reale - 11 Febbraio 2013 - 0:00
Taste
Band: Taste
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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78

Nati nel 2009 dall’unione artistica dei fratelli Cristoffer e Felix Borg, i Taste sono uno dei gruppi più promettenti della scena Hard/AOR scandinava.
Concepiti inizialmente come semplice side project, dato che i due fondatori militavano già in altri gruppi, i Taste si sono poi trasformati in una band a tempo pieno e nonostante l’assenza di altri membri fissi, nel 2012 sono riusciti a pubblicare l’omonimo album d’esordio, in uscita a Gennaio 2013 anche in formato fisico.
Dalle note di Taste si può chiaramente capire l’amore dei due Borg verso i gruppi che resero grandi gli ’80s, come Giant, Danger Danger, Europe (soprattutto per quanto riguarda lo stile chitarristico, abbastanza vicino a quello di John Norum) ed Alien.

Le canzoni contenute in “Taste” sono contraddistinte da melodie e ritornelli che si stampano nella mente dell’ascoltatore al primo ascolto con una facilità non comune.
Dopo la breve intro strumentale “Back to the Future” c’è la splendida “Our Dreams” a palesare questo aspetto per la prima volta, grazie soprattutto all’ottimo lavoro di tastiera, tanto essenziale quanto efficace.
In generale, si può dire che i Borg preferiscano svariare su più fronti: sono presenti pezzi gioiosi e spensierati come “Don’t Give Up”, che non avrebbe sfigurato su un grande disco come “Prisoners in Paradise”, o “Danger Games”, nata dagli insegnamenti di altre piccole leggende dimenticate come Skagarack e Glory, ma sono presenti anche altri episodi dove le atmosfere si fanno più tese, ed è questo il caso di “Cry for Love”, dotata di un buon assolo, senza dimenticare un paio di ottime power ballad come “The One” e “My Rose”.

Esclusa la sola “Doesn’t Feel Like Love”, pezzo non malvagio ma sicuramente inferiore alla media nonostante un bel ritornello orecchiabile, l’esordio dei Taste si assesta su livelli di qualità molto più che sufficienti. Su tutti i brani svettano le melodie ariose e sognanti di “Stay”, che è di gran lunga la composizione migliore del lotto, grazie anche ad alcune soluzioni che ricordano il capolavoro dimenticato “Twitch” di Aldo Nova, che rappresenta un’altra delle influenze principali nello stile dei due fratelli.
Non mancano infine momenti più puramente rockeggianti come “In My Arms (Tonight)”, che grazie ai suoi ottimi intrecci vocali si classifica come uno dei pezzi più riusciti del disco e “Fallen Angel”, bel pezzo roccioso posto alla fine del disco.

In definitiva un esordio interessante, che fa capire chiaramente quanto i fratelli Cristoffer e Felix Borg abbiano il potenziale per fare strada nel mondo dell’AOR, nonostante alcuni difetti: ad esempio la voce di Cristoffer non è perfettamente intonata e la pronuncia non è delle migliori.
L’album resta comunque un ottimo prodotto: siamo certi del fatto che i Taste riusciranno a migliorarsi ulteriormente, soprattutto ora che, come si legge sulla loro pagina Facebook, la line-up è stata finalmente completata.

Da tenere d’occhio!

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Tracklist:

01. Back To The Future
02. Our Dreams
03. Cry For Love
04. Don’t Give Up
05. Stay
06. My Rose
07. Danger Games
08. Doesn’t Feel Like Love
09. In My Arms (Tonight)
10. The One
11. Fallen Angel

Line-up:

Cristoffer Borg – vocals, guitars, bass, keyboards
Felix Borg – drums, bass, keyboards
 

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