Recensione: The Act of Retaliation

Di Andrea Bacigalupo - 3 Settembre 2017 - 18:43
The Act of Retaliation
Band: Chemicide
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2017
Nazione:
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Chemicide logo

I Ramones nascono nel ……. Ops scusate: errore. Questa recensione parla dei Chemicide del Costa Rica, che, come i Ramones, portano tutti lo stesso cognome, ‘Chemicide’ appunto, quasi a testimoniare l’appartenenza ad una sola famiglia.

I Chemicide non suonano punk però, ma Thrash Metal del più arrabbiato, seguendo le impronte di Exodus, Anthrax, Testament e Death Angel.

Con un’esperienza più che decennale, dopo un primo split con i connazionali Conqueror (che poi sono sempre loro stessi) nel 2011 ed il Full-Length, dal titolo ‘Episodes of Insanity’, uscito nel 2015, il combo si ripropone con ‘The Act of Retaliation’, secondo Full-Length pubblicato il 16 giugno 2017 via PRC Music.    

L’album, composto da dodici canzoni, dura meno di trantadue minuti, ma sviluppa una grande energia, data da un Thrash primordiale che non si discosta dalle composizioni degli anni ’80 se non per la produzione moderna ed il modo di suonare in linea con i tempi attuali; queste due ultime caratteristiche sono quelle che lasciano intendere che è stato registrato ora e non trentacinque anni fa.

Il prodotto non contiene alcuna originalità; tutte le tracce sanno di ‘già sentito’, sia quelle veloci sia quelle improntate sui tempi medi. Non per questo il lavoro non è valido, anzi, tutt’altro: si tratta di vero Thrash, senza infamia e senza lode, composto senza pensare troppo a cosa si può fare di nuovo, ma esaltando in modo convincente quello che è già stato fatto da altri in passato, anche attraverso una buona padronanza strumentale, in particolar modo della sezione basso e batteria.

I Chemicide sono indubbiamente arrabbiati, come dimostra la voce ruvida di Frankie ed il sound veloce e dinamico. Conducono, al contempo, una buona ricerca melodica, espressa soprattutto negli assoli e non disdegnano la potenza del tempo medio.

chemicide

Il risultato è un songwriting vario che accontenta un po’ tutti i palati (di quelli che ascoltano Thrash naturalmente), basta non essere a caccia di novità.

Abbiamo così ‘Book of Life’ e ‘Democide’ che vengono sparate ad alzo zero.

La successiva ‘Age of Extinction’ si basa sul tempo medio e su buone accelerazioni e rallentamenti, con un po’ dello spirito degli Anthrax per amalgamare il tutto.

Episodes of Insanity’ è un brano strumentale oscuro e potente che introduce ‘Retaliation’, altra mazzata sonora, veloce ed essenziale, con quel tanto di Mosh da far scuotere la testa.

Codified To Kill’ inizia con un buon arpeggio, trasformandosi prima in una cadenza massiccia carica di ferocia e poi in un brano molto veloce.

Sulla stessa linea sono le incisive ‘Inherited Suffering’ e ‘Taken by Force’.

Tirando le somme, ‘The Act of Retaliation’ è un album niente male, solo si perde un po’ nel mare delle produzioni di questi ultimi anni, che si allacciano al periodo Old School della Bay Area privilegiando più le influenze dei grandi del passato che non la ricerca di una propria personalità.

Per ora accontentiamoci e teniamo d’occhio i Chemicide per il prossimo futuro.

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