Recensione: The Crimson Shrine/Ogre’s Lullaby [45 Giri]

Di Stefano Ricetti - 8 Marzo 2016 - 9:52
The Crimson Shrine/Ogre’s Lullaby [45 Giri]
Band: Death SS
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2016
Nazione:
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73

Doppia uscita targata Death SS da parte della label Deadly Sin Records, sempre più dispensatrice di chicche made in Italy. Questo inizio di 2016 si apre all’insegna del picture, più specificatamente declinato nel 45 giri classico Ogre’s Lullaby/ Hush… Hush, Sweet Charlotte e nel “falso” 45 giri The Crimson Shrine/Gates of Babylon, quest’ultimo stampato in cinquecento esemplari: duecento in vinile color magenta (crimson, appunto) e trecento in vinile nero. Entrambi le uscite sono di “peso”: vinile a 180 grammi. Ironicamente “falso” semplicemente perché, nonostante le fattezze fisiche del tipico 45 giri, per suonarlo bisogna metterlo a 33 rpm…

Sia per Ogre che per Crimson le Side A sono ad appannaggio di brani già pubblicati e più precisamente tratti dall’ultimo album dei Death SS, Resurrection, mentre le Side B sono occupate da inediti. Pezzo bandiera del  picture, realizzato anch’esso in cinquecento copie, Ogre’s Lullaby si riconferma tanto cinematografico – vedasi il film Paura 3D – quanto agghiacciante nella sua vena “Argentea”, nonché per certi versi canzone “di rottura” nei confronti dei restanti brani compresi all’interno del disco uscito nel 2013: una sorta di rivisitazione horror in chiave moderna dei tipici canoni che si pretendono dalla colonna sonora di una pellicola inquietante, con quel tocco di epica mediterranea che i Death SS sanno fornire a certuni livelli. 

Capitolo completamente a parte costituiscono i due minuti e mezzo di musica presenti sul lato B: Hush… Hush, Sweet Charlotte di Frank Denny De Vol, rivisitazione in chiave Death SS del tema portante del thriller cinematografico omonimo del 1964. Immaginatevi Steve Sylvester, il nero nocchiero principe delle tenebre – personaggio peculiare, nonostante i numerosi tentativi d’imitazione in tutto il mondo; anche illustri, in quanto a vendite, non di certo per caratura artistica! – che per una volta lascia da parte la carica di acido che da sempre accompagna la sua particolare timbrica per regalarci una perla – incredibilmente non dalle tinte oscure – costruita dalla sua voce, le tastiere di Freddy Delirio e qualche effetto. Per sgombrare il campo da equivoci nessuna chitarra sanguinolenta né mazzate in doppia cassa sono presenti all’interno di Hush… Hush, Sweet Charlotte, un inedito che i veri fan dei Death SS non devono farsi scappare per nessun motivo al mondo.

La seconda uscita Deadly Sin Records porta in dote, sul lato A, The Crimson Shrine, rielaborazione dell’ “Inno a Pan” del celebre occultista inglese Aleister Crowley, pezzo che traduce in note lo sguardo del gruppo italiano rivolto verso i sussulti gotici provenienti da più parti del Nord Europa, come ben esplicitato dagli inserti delle voci femminili contenuti all’interno. Grande Steve Sylvester quando “tira” come ai vecchi tempi sul finale del brano. Il lato B è interamente occupato da Gates of Baylon, episodio inedito che rispolvera l’allure epica del Combo Maledetto, che si getta a capofitto nella rilettura di un classico a firma Ritchie Blackmore&Ronnie James Dio, tratto dall’album Long live Rock’n’Roll dei Rainbow, anno 1978. I Death SS mazzuolano a dovere, senza per questo violentare la traccia originale, consci del fatto che un prodotto griffato Blackmore/Dio/Powell/Daisley/Stone debba rimanere immacolato nell’immaginario collettivo, lassù nell’Olimpo dell’Hard. Sylvester e sodali coraggiosamente spingono il brano a essere più fruibile al giorno d’oggi, Steve fa Steve e intelligentemente non tenta nemmeno di scimmiottare Ronnie James Dio, senza per questo risparmiarsi, appesantendo “di brutto” – si fa per dire… – il pezzo. Gates of Babylon, dopo la cura sulle sponde dell’Arno se ne esce carico di HM e di epica diffusa, mostrando al mondo il proprio lato più malefico e cattivo…

The Crimson Shrine/Gates of Babylon è dedicato alla memoria di Francesco D’Abramo, grandissimo fan dei Death SS, scomparso qualche tempo fa.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

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Ogre’s Lullaby/ Hush… Hush, Sweet Charlotte

 

 

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The Crimson Shrine/Gates of Babylon

 

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