Recensione: The Fire Is Mine

Di Francesco Sgrò - 7 Dicembre 2012 - 0:00
The Fire Is Mine
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Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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81

“The Fire Is Mine“ è il titolo scelto dai Power Metallers americani Seven Kingdoms per il loro terzo Full Length, uscito nell’ottobre di quest’anno..
I Seven Kingdoms sono artefici di un Power Metal compatto e potente, molto debitore dello stile dei primi Blind Guardian. Il gruppo forte di una sezione ritmica formidabile e soprattutto della suadente voce della splendida Sabrina Valentine (qui alla sua seconda prova con la band), sforna un disco maestoso e davvero notevole.

Come di consueto per i dischi appartenenti al genere Power, l’inizio è affidato ad un’intro breve, strumentale e molto atmosferica che qui risponde al titolo di “Beyond The Wall“.
Subito dopo ecco irrompere la devastante opener  “After The Fall“, che scaraventa l’ascoltatore in un vortice di potenza e melodia, contraddistinta dalle splendide melodie vocali e di chitarra.
“Forever Brave“, aperta da un tema chitarristico di chiara ispirazione Maideniana, segue fedelmente il percorso tracciato dal precedente brano, risultando davvero convincente grazie soprattutto ad un ottimo ritornello che contribuisce a rendere il tutto molto dinamico.
La seguente “Flames Of Olympus“, si segnala soprattutto per l’eccellente lavoro svolto dalle due chitarre che si divertono ad inanellare riff energici (di chiara matrice Blind Guardian) e sognanti melodie di elevato livello.

Il disco continua con la bella “Symphony Of Stars“, in cui i Seven Kingdoms dimostrano ancora una volta le loro ottime capacità tecniche, grazie ad una serie di virtuosismi veramente rilevanti.
La Title Track, è un altro grande affresco Power Metal in cui si adagia perfettamente la voce della magnifica cantante, che può esprimere tutta la sua bravura anche nella seguente “Kardia“, eccellente ballad semi acustica che nel suo percorso si sviluppa in un crescendo emotivo molto intenso e di assoluta bellezza.
Si torna poi al Power con la violentissima  “Fragile Mind Colipse“, che bilancia come sempre, potenza e melodia, sostenuta da una sezione ritmica implacabile.

L’album sembra non conoscere ostacoli e anche la successiva e relativamente più cadenzata “In The Twisted Twilight“, si rivela molto piacevole, caratterizzata anch’essa da ottime melodie chitarristiche, sempre perfettamente in primo piano.
Dopo il breve intermezzo narrato “A Debt Paid In Steel“, il quintetto saluta il proprio pubblico con la lunga “The King In The North“, ennesima sfuriata Power indubbiamente ben eseguita e di piacevole ascolto.

Ottimo lavoro dunque quello dei Seven Kingdoms, che a due anni di distanza dalla loro ultima fatica si ripresentano sul mercato con un disco di assoluto valore.
Un album che certamente non mancherà di appagare i fan di Blind Guardian ed Iced Earth……bentornati!

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Tracklist:

01. Beyond the Wall
02. After the Fall
03. Forever Brave
04. Flame of Olympus
05. Symphony of Stars
06. The Fire is Mine
07. Kardia
08. Fragile Minds Collapse
09. In the Twisted Twilight
10. A Debt Paid in Steel
11. The King in the North

Line Up:

Sabrina Valentine – Voce
Camden Cruz – Chitarra
Kevin Byrd – Chitarra
Keith Byrd – Basso
Aaron Sluss – Batteria

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