Recensione: The Great Architect
Nuovo progetto per il sempre più prolifico Marco Pastorino, il quale oltre a districarsi tra i vari impegni con gruppi come Bejelit, Secret Sphere e The Ritual, trova il tempo di cimentarsi con nuove sonorità, un metalcore dalle forti divagazioni thrash metal, con un’occhio di riguardo per le melodie dal sapore heavy/power. Ad affiancarlo in questa nuova avventura troviamo Davide Grillo alla voce, il virtuoso chitarrista Federico Maraucci, e Liuk J. Abbott (The Ritual), al basso. Da registrare, purtroppo, l’assenza di un batterista in carne e ossa, e il conseguente uso di un’efficace, ma sempre fredda, drum machine. Decisamente interessante la scelta della copertina, dove il rosso del nome della band, risalta sui toni grigi e cupi e sul personaggio dallo sguardo folle e rabbioso messo in primo piano, riportando alla mente il ricordo di Tyler Durden, cinico personaggio di Fight Club, uscito dalla penna di Chuck Palahniuk, interpretato egregiamente da Brad Pitt.
Terminato l’osservazione dell’artwork, è tempo di esplorare il contenuto sonoro di questo debut album, che si dipana su nove brani per un totale di 39 minuti. Si inizia con “Devil Park”, e già da questo primo brano gli HateTyler vogliono mettere subito in chiaro i due punti fondamentali su cui si basa il loro lavoro: violenza sonora, ed elevato tasso tecnico delle chitarre. Il melodico riff iniziale accompagnato dal doppio cantato clean/scream, lascia spazio a una violenta accelerazione e al cantato rabbioso, ma non eccellente, di Davide. A un primo ascolto il richiamo ai Killswitch Engage è forte, ma cambi di tempo intelligenti, ritmiche curate nei minimi dettagli e soprattutto la personalità espressa dai due chitarristi, evitano di trascinare il brano nella serie “qualcosa di già sentito”. Con “Hate Tyler” si torna al metalcore più sfrenato e con un cantato molto più incisivo, dal punto di vista dello scream, il lavoro delle chitarre è incessante, macinando tonnellate di riff permettendosi uno spruzzo di prog, che a dirla tutta ci sta più che bene. Impossibile stare fermi e non chiedersi cosa i Nostri potrebbero fare con un batterista su un brano come “Stop Me”, un’esplosione di groove allo stato puro, energia in note. La melodia invece la fa da padrona in “The Different”, che pur rispettando i canoni più classici del metalcore, gode di una bilanciata alternanza tra parti vocali pulite e quelle in scream che non appesantiscono l’ascolto, e che mostrano potenzialità nascoste dal cantante e non espresse pienamente fino ad ora.
Chitarre aggressive, basso di una cattiveria rara e tanta violenza sonora sono gli ingredienti della solidissima “Need to Hate You”, devastante dall’inizio alla fine. E se ci fossero ancora dubbi sulle capacità dei Nostri, l’assolo iniziale della bellissima “Inferno”, uno dei pezzi migliori dell’album, fusione perfetta di groove, death melodico e inserti progressive, dovrebbe essere sufficiente per fugare ogni dubbio, sia sul lato compositivo oltre che tecnico. Brano più vicino al prog e cantato da Marco Pastorino, è la melodica “Anything Else”, che smorza tutta l’aggressività espressa fino ad ora, rappresentando una piacevole pausa sonora, prima di ripiombare nelle violente e tenebrose note di “Welcome To Tortuga”, per terminare con la title track “The Great Architect”, dove in più di un’occasione il sound dei Pantera, viene ampliamente omaggiato.
Così si conclude il tributo al “Grande Architetto”, un lavoro fresco e assolutamente vario, risultato dell’unione tra ottime idee e grandi capacità d’esecuzione, davanti alle quali non si può che rimanere piacevolmente sorpresi, anche se va detto che l’uso della drum machine penalizza un po’ il risultato finale, ma se riuscite a passare sopra questa mancanza, e siete amanti della buona musica e delle novità allora gli HateTyler fanno assolutamente per voi: dategli una possibilità, e non abbandoneranno tanto presto i vostri condotti uditivi!
Luca “Frost” Cardani
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Tracklist:
1) Devil Park
2) Hate Tyler
3) Stop Me
4) The Different
5) Need To Hate You
6) Inferno
7) Anything Else
8) Welcome To Tortuga
9) The Great Architect
Line Up:
Davide Grillo – voce
Marco Pastorino – chitarra
Federico Maraucci – chitarra
Liuk J. Abbot – basso