Recensione: The Horizons Towards Which Splendour Withers

Di Claudia Gaballo - 11 Giugno 2020 - 0:01

Cosmic Putrefaction è il progetto death con sfumature black dell’italiano Gabriele Gramaglia, giunto al suo secondo full-lenght con questo ‘The Horizons Towards Which Splendour Withers’. Se le one-man band possono essere rischiose in termini di qualità, in questo caso la prova è superata con successo: troviamo infatti un sound pieno e articolato che nulla ha da invidiare a una band completa.

Lo stile di quest’opera è veloce e diretto, non troveremo tanti tecnicismi o sperimentazione: è una mezz’ora di blast beat, growl e scream declinati nei toni più tetri possibili. Il ritmo rallenta solo brevemente in ‘Abysmal Resonance Projection’ e in ‘Utterance Of The Fall Of Man’, che si sviluppa in un crescendo di intensità molto atmosferica che la rende una perfetta traccia di chiusura.

Menzione a parte va fatta per i testi, che assomigliano più a delle narrazioni introspettive tra il fantastico e il fantascientifico. Insieme agli arrangiamenti, questi danno un contributo importante nel ricreare quell’atmosfera oscura che caratterizza tutto il progetto.

Questo disco non è per palati sensibili e non cerca neanche di piacere a tutti. Tuttavia il concept sia sonoro che tematico è ben delineato, e questo pone delle solide basi anche per quelle che saranno le produzioni future.

 

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