Recensione: The Lou Gramm Band
Oltre ad aver venduto circa 80 milioni di dischi con i Foreigner, Lou Gramm, poderoso vocalist a suo agio con morbide ballate così come con grintosi rockers, ha messo a segno dei veri e propri colpi da maestro anche nei periodi in cui entrava ed usciva dalla band di Mick Jones.
Da ”Ready Or Not” (1987), primo album a suo nome, forte anche di un singolo da alta classifica come ”Midnight Blue”, al successivo ”Long Hard Look” (1989), per arrivare all’unico spettacolare album siglato Shadow King (1991), tutte opere hard rock a forte componente melodica.
Chiusa definitivamente la partita con i Foreigner (l’ultimo CD che lo vede dietro il microfono della band è l’ottimo ”Mr.Moonlight”), Louis Grammatico (questo il suo vero nome ) attraversa un periodo oscuro caratterizzato anche da problemi di salute, periodo da cui esce tornando in pista in prima battuta con l’attività live e con il monicker di The Lou Gramm Band – una formazione composta da musicisti con cui Lou aveva già suonato ben trenta anni prima, in un gruppo chiamato Blacksheep.
Ora arriva il momento del ritorno anche sul mercato discografico, con un omonimo CD che esce per l’etichetta italiana Frontiers, pronta ad aggiungere al suo prestigioso panel di glorie dell’AOR, anche il vocalist americano.
Visto il notevole passato artistico di Gramm, le aspettative per questo CD erano piuttosto elevate, e va detto subito che le stesse non vengono assolutamente tradite. Lou Gramm Band è un album che offre esattamente quello che ci aspetta da un’opera dell’ex front-man dei Foreigner: rock duro, melodie, qualche incursione nella black music.
Si apre alla grande con ”Baptized By Fire”, un brano rock marchiato a fuoco con il classico stile Foreigner/Shadow King: ritmo sostenuto, riff chitarristici taglienti, grande chorus.
Stessa formula per la seguente ”Back To Be Broken”, anch’essa di ottimo livello, mentre con ”Willing To Forgive”, il piede si solleva dall’acceleratore (ma non troppo) per una ballata semiacustica piena di feeling.
E feeling a profusione troviamo anche nella successiva traccia, una cover di Billy Preston (”That’s The Way God Planned It”…qualcuno ricorda la sua esibizione nel concerto per il Bangladesh di georgeharrisoniana memoria?) che tradisce la radice originaria di questo CD, il cui progetto iniziale era una raccolta di spirituals, e che naturalmente risulta in perfetta sintonia con la voce graffiante di Gramm così come con la sua ritrovata spiritualità e religiosità, ben evidenti nei testi dei brani di sua composizione.
”(I wanna) testify” dei Parliament di George Clinton, è un funky-rock che fa proseguire il CD sulla strada della black music, le cui influenze fanno capolino anche nel rock dall’incedere elegante che si chiama ”So Great”, caratterizzato da un coro di bambini.
Se fin qui l’album naviga col vento in poppa senza cadute di tono, evidenziando una ritrovata verve artistica e notevole ispirazione.
Nella parte finale paga lo scotto di qualche brano un tantino “di maniera” (vedi l’hard rock di ”Redeemer”, un po’ ripetitiva, e la bonus track per l’Europa, o ancora, l’orecchiabile ”Single Vision”), peraltro riscattato dall’ottimo r’n’r di ”Rattle Yer Bone” e dalla commovente ballata ”You Saved Me”, che conclude degnamente il ritorno sul mercato discografico di uno dei grandi dell’AOR.
Bentornato Lou!
Discutine sul forum nel topic dedicato ai Foreigner!
Tracklist:
01. Baptized By Fire
02. Made To Be Broken
03. Willing To Forgive
04. That’s The Way Planned It
05. I Wanna Testify
06. So Great
07. Redeemer
08. Single Vision
09. Rattle Yer Bones
10. You Saved Me
11. It’s Not Too Late (Bonus Track for Europe)
Line Up:
Lou Gramm – Voce
Ben Gramm – Batteria
Richard Gramm – Basso
Andy Knoll – Tastiere
Don Mancuso – Chitarre