Recensione: The Torment Of Sinners [EP]
«6 new tracks of sick, ugly and uncompromising old school death metal…».
Con questo tono stentoreo che non ammette discussioni, gli inglesi The Obscene presentano l’EP “The Torment Of Sinners”, primo lavoro ufficiale della loro carriera, uscito in prima edizione nel marzo dell’anno scorso con la Pest Records e in ristampa nel 2012 con la UKEM Records. Sia la prima versione, sia la seconda contengono, oltre alle sei song di “The Torment Of Sinners”, anche le cinque che hanno composto “Destroying The Heavens”, EP inciso nel 2008 dai Salute To The Sun i cui membri, assieme a quelli dei Nebula Rising, hanno per l’appunto dato vita ai The Obscene.
Inutile dire che l’affermazione iniziale trova pieno riscontro nella rabbiosa materia primordiale che compone la struttura portante del sound dei Nostri, davvero stoici nel metter giù una tonnellata di note che nulla abbia di moderno. Da dimenticare qualsiasi evoluzione del death metal: melodic, technical, cyber, *-core sono termini che, evidentemente, non solo sono accuratamente evitati da Tom e compagni ma, a sentire i brani di “The Torment Of Sinners”, addirittura odiati. Si trovano invece, come impone la filosofia dell’old school death metal, sia rivoli di black che sferzate thrash. Del resto, a metà degli anni ’80, questi erano i tentativi per estremizzare il più possibile l’allora canonico heavy metal e, pertanto, non deve per nulla stupire il fatto di trovarne così tante tracce, ancora oggi, nel sulfureo death metal dei The Obscene.
La cui inossidabile quanto impudica attitudine musicale trova piena soddisfazione nella sardonica copertina della prima edizione del dischetto e, ancor di più, nel binomio vocale Tom/Garry Sugden, in grado di unire un growling malato e morboso a uno screaming folle e scellerato. Come ci si poteva aspettare, Jonny Sugden svolge un ruolo dedicato a macinare riff marci e putrefatti, che si decompongono sul rombo semi-monocorde del basso di Sugden. Il drumming violentissimo ma primordiale, rozzo e involuto di Chris Newby, ancora, condisce una pietanza dal gusto stantio, rivoltante, assolutamente coerente con quella volontà di non scendere a compromessi dichiarata dalla band.
Lecito, per quanto asserito in ordine alle influenze black, un’apertura (“The Storm To Come (Intro)”) e una chiusura (“The Final Silence”, parte finale) dedicate all’ambient orrorifico, con in mezzo delle canzoni secche e brutali, elementari, dirette; che fanno male come dei pugni in faccia. Non solo: quasi a significare che più l’insieme è primitivo meglio è, se si tratta di death metal vecchia scuola, appaiono più riuscite le composizioni di “Destroying The Heavens”. Benché più vecchie e regredite rispetto a quelle di “The Torment Of Sinners”, sono permeate da un flavour che penetra sino all’osso, squarciando le membra con il suo sentore irresistibilmente morboso. Fra esse saltano all’orecchio i delicati (sic!) arpeggi di “P.S.A.S.” e il gigantesco riff portante della title-track, addirittura segnata da una vena melodica tutt’altro che fuori luogo. Anche in questo caso la spiegazione del fatto non è astrusa: questo genere musicale si nutre di decomposizione organica per cui una maggiore arcaicità può, paradossalmente, aiutare la causa.
Ad ogni modo “The Torment Of Sinners” è realmente un eccellente esempio di ‘uncompromising old school death metal’, con ciò che ne consegue sia in termini positivi (completa fedeltà alla linea), sia negativi (totale mancanza di originalità). I The Obscene appartengono all’underground più buio e profondo, e non hanno certo intenzione di uscirne. Nel complesso, tuttavia, la forza brutale del lavoro e la sua inossidabile sonorità ‘anni ‘80’ riescono a mantenerlo in linea con una dignitosa sufficienza.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Tracce:
1. The Storm To Come (Intro) 1:35
2. Embrace Oblivion 2:54
3. Grim Discovery 1:53
4. Beyond The Hold Of God 4:44
5. Skiprat Jane 1:44
6. The Final Silence 4:46
Durata 17 min.
Tracce aggiuntive (“Destroying The Heavens”, EP, 2008):
7. P.S.A.S. 4:37
8. Destroying The Heavens 4:22
9. The Man, The Martyr 1:58
10. Circle Of Despair 2:49
11. And The Rivers Ran Black 4:29
Formazione:
Tom – Voce
Jonny Sugden – Chitarra
Garry Sugden – Basso/Voce
Chris Newby – Batteria