Recensione: Through the Fragments of Christianity

Di Alessandro Calvi - 15 Giugno 2010 - 0:00
Through the Fragments of Christianity
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Anno: 2010
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Gli appassionati di death e grind che si fossero avvicinati a questa recensione attirati dalla truculenta copertina, dai suoi toni e dai suoi colori, potrebbero rimanere molto delusi. A discapito dell’immagine scelta, infatti, gli In Silentio Noctis son un nuovo gruppo finlandese dedito a un incrocio tra black sinfonico e gothic giunti all’esordio con questo “Through Fragments of Christianity”.

Ad aprire le danze è “Blood of the Sacred…”, brano atmosferico che funge da mera intro e che, ancora per poco, mantiene intatta la convinzione maturata alla vista della copertina. “Libre Satanas”, vera prima canzone del cd, invece, mostra subito la vera anima degli In Silentio Noctis.
La proposta musicale è un black sinfonico elegante e magniloquente che sembra affondare profondamente le radici nel sound di gruppi blasonati come Emperor e, soprattutto, Dimmu Borgir. In più punti, infatti, il gusto per le melodie e le composizioni sinfoniche ricorda da vicino il periodo “Enthrone Darkness Triumphant” – “Spiritual Black Dimensions”. Sopra a tutto, però, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, non si trova una voce maschile, magari alternata tra growl e scream, bensì quella femminile (e semi-lirica) di Armi Päivinen. La cantante femminile strizza l’occhio, nella propria interpretazione, ai Tristania di “Widow’s Weeds” e “Beyond the Veil”, pur con tutti i distinguo del caso.
Molti gruppi gothic han fatto fortuna grazie alle proprie vocalist, più o meno dotate (tecnicamente o esteticamente) che fossero. Molti han accostato diversi tipi di voce femminile, soprano, lirica o quasi, eterea, alla voce maschile per creare dei contrasti e dei duetti che arricchissero e dessero spessore alle proprie composizioni. Qualche volta, inoltre, il black ha fatto capolino nel songwriting dei gruppi gothic o la voce femminile è comparsa su qualche disco black. Il sound degli In Silentio Noctis, però, sembra spingersi oltre verso un accostamento che ben pochi han provato prima di loro, riuscendo, tra l’altro, a creare una interessante e riuscita alchimia tra questi due elementi.
Il risultato è un equilibrio che funziona e che non stona mai, probabilmente riuscendo a farsi accettare e apprezzare sia tra gli amanti del gothic che del black sinfonico. Probabilmente è questo il migliore degli obiettivi possibili tra quelli che il gruppo finlandese avrebbe potuto centrare.

In definitiva questo “Through the Fragments of Christianity” è sicuramente un bel disco, che si lascia ascoltare piacevolmente fino alla fine e la cui vita media nel lettore potrebbe essere discretamente lunga. Ma al di là dell’idea di accostare in maniera così netta la voce femminile lirica e il black sinfonico della musica, cosa rimane? Sia le linee vocali che le melodie non suonano originali o innovative, bensì già sentite e più volte c’è un senso di dejà-vù, rimarcato anche nella recensione nei rimandi ai nomi di altri gruppi. Dai Silentio Noctis ci aspettiamo, quindi, maggiore personalità nelle composizioni per sostenere anche nel sound una trovata che potrebbe rivelarsi vincente.

Tracklist:
01 Blood of the Sacred…
02 Libre Satanas
03 From Beyond
04 Divinity
05 Advocatus Diaboli
06 Funereal Verses
07 Addiction
08 Portrait of a Devil
09 … Blood of the Damned
10 Cursed
11 Sinner’s Lament
12 Signum Crucis

Alex “Engash-Krul” Calvi

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