Recensione: Through This Path [EP]
Band dai freschissimi natali (estate 2009) avvenuti nella periferia Nord-Ovest di Roma i Black Therapy, come tutti o quasi, iniziano il loro cammino nel mondo della musica con il classico demo-EP, “Through This Path” in questo caso, registrato nel luglio di quest’anno presso gli Early Reflections Studios della capitale italiana.
Certo, stabilizzare la line-up, mettere assieme le idee, riuscire a scrivere qualche pezzo, sistemare il suono e auto produrre un EP nel giro di un anno non è roba da tutti. E, infatti, il quintetto romano mostra una maturità tecnico/artistica inversamente proporzionale alla quantità di tempo interessata. Conseguentemente, ma ciò non è sempre matematico, quel che vien fuori è uno stile saldamente inchiodato sui chiari paletti che il combo laziale si è posto in sede di songwriting. Uno stile che unisce la melodia all’aggressività e, come generi, l’heavy al black e al death; con predominanza di quest’ultimo. Il sound contiene sia l’armonia sia la potenza, essendo con ciò bilanciato nelle parti estreme e in quelle di ampio respiro.
Il fatto che ci si trovi di fronte a un EP frutto di un’autoproduzione non svilisce il lavoro compiuto dall’ensemble durante l’esecuzione: il suono delle canzoni è pieno e potente, e i singoli strumenti sono facilmente individuabili fra le note.
Giuseppe Di Giorgio, esattamente come accade per la musica, miscela con abilità lo screaming al growling, senza esagerare sia in un senso, sia nell’altro. L’approccio di Giulio Rimoli, basato sulle linee dell’heavy, cuce con precisione e naturalezza il guitarwork (costruito da Daniele Rizzo e Lorenzo Carlini) al drumming di Luca Soldati. Il lavoro delle chitarre, anch’esso, mostra una cultura classica che si manifesta sia nelle ritmiche, sia nei soli e, inoltre, nei frequenti inserti acustici.
Uno dei quali, trasognante, fa da incipit all’opener “Drifting Forever”, brano strutturalmente semplice ma vario, fortemente condizionato da quell’approccio tradizionale al metal più sopra citato. “The Night Is Mine” s’issa sul suo veloce riff portante e sulla veemenza del corale ritornello, per poi prendere fiato nel break centrale. “Chaos Before The End” è, fra tutti, il pezzo che si avvicina maggiormente al black – in una delle sue forme lontane dagli estremi – , in virtù dei sulfurei riff delle asce e dello scream stavolta aggressivo del vocalist. “Path To The Hell” chiude “Through This Path” con il suo attacco acustico, che è subito travolto dalla forza e potenza del suono elettrico. Il ritmo, qui, si alza sino a giungere la velocità dei blast-beats proposti dal batterista. Interessante il mood tinto un po’ di nero, anche se non è stata marcata la mano, per questo specifico aspetto.
I Black Therapy sono il gruppo senza infamia né lode per antonomasia: non si rivelano, in essi, particolari difetti né qualità straordinarie. Quello che fanno, tuttavia, lo fanno bene; sia tecnicamente, sia artisticamente. Tenuto conto, ultimo ma non ultimo, dell’irrisorio intervallo di tempo nel quale i Nostri hanno avuto modo di lavorare, le premesse per una futura progressione qualitativa ci sono tutte.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Track-list:
1. Drifting Forever 3:50
2. The Night Is Mine 4:03
3. Chaos Before The End 4:38
4. Path To The Hell 5:56
Line-up:
Giuseppe Di Giorgio – Vocals
Daniele Rizzo – Guitars
Lorenzo Carlini – Guitars
Giulio Rimoli – Bass
Luca Soldati – Drums