Recensione: Tomb Absolute

Di Daniele D'Adamo - 24 Marzo 2023 - 0:00

Terrore dallo Spazio profondo… arrivano i Negative Vortex con la loro abominevole arma di distruzione di massa: “Tomb Absolute”. Il primo album in carriera, in realtà, dello spaventoso duo brasiliano composto da tali M. Feschner e Libra, ora di stanza negli Stati Uniti.

I death eruttato dalla strumentazione manovrata dalla coppia s’interseca volentieri con il doom, e questo per accrescere la sensazione di inquietudine, la messa in allerta dell’istinto di sopravvivenza, l’attesa della morte imminente. Ansia, angoscia, paura. Per allietare lo sprofondamento della mente in un oscuro labirinto sotterraneo, dal quale non si può uscire se non a scapito della sanità mentale.

È notorio che ad avere un approccio simile alla questione musicale esistano parecchi act sparsi per il Mondo, tuttavia i Nostri posseggono una spinta visionaria assolutamente non comune. Grazie alla quale si scivola vertiginosamente negli eoni che, come in un immane vortice, precipitano in un gigantesco buco nero, travolti dal tangibile orrore della deformazione dello spaziotempo. Struttura quadrimensionale in cui alberga la follia, l’allucinazione, l’annichilazione.

Per poter coltivare tutte queste ramificazioni lisergiche, M. Feschner e il suo pard spingono il piede sull’acceleratore senza alcuna pietà, per proiettare il sound ben oltre la barriera dei blast-beats. In questo territorio infuocato la mente cade nell’ipnosi dell’hyper speed, attivatrice di uno stato di trance in cui tutto ruota vorticosamente (‘Cicuta’).

In più, gli improvvisi rallentamenti (‘Chant for the Undertaker’) evitano lo spappolamento dei neuroni e delle strutture assoniche che li sorreggono. Quasi una tortura. Anzi, una sublime tortura. Rallentamenti che non modificano assolutamente l’assorbimento delle intense emozioni che eruttano dal disco, esattamente come nel caso di un vulcano in super attività.

Una buona parte della riuscita del sound va imputato al ridetto M. Feschner in veste di cantante. La sua gola acida e scabra scava nella roccia le sagome delle fondazioni del sound stesso, come un acido che corrode la carne. Con un qualcosa in più, di non umano, che si ode fra le parole. Qualcosa di alieno che, lontano anni-luce, ha come obiettivo quello di raggiungere la Terra per conquistarla, raderla al suolo estinguendo la razza umana e quindi ripopolarla.

Eccellente il riffing. Pieno, corposo, vario, a tratti complesso, a tratti semplice e lineare. Da immaginare quale motore di spinta per uno stile centrato, ben definito nei suoi elementi principali la cui provenienza è certa. Ma che, nonostante tale quadratura del cerchio, svela contemporaneamente un’anima multiforme, dai tanti colori, corrispondenti ciascuno a una ben chiara emozione.

Semplicemente devastante la sezione ritmica, capace di produrre segmenti nei quali i BPM tendono a infinito, ma allo stesso in grado di scandire lentamente i passaggi più tenebrosi (‘The Burning Orb’). Forse Libra non si potrà eleggere quale batterista più limpido e pulito, ma, e questo forse è un pregio anziché un difetto giacché scatena irresistibilmente l’impulso che proietta l’LP verso la pazzia.

Non mancano nemmeno un po’ di melodia (‘Weeping Moon’), qualche passaggio con le tastiere, cori e inserti ambient che contribuiscono a rendere più ricca la pietanza (‘…of Broken Dreams’). Ingredienti tali da rendere le varie canzoni interessanti una per l’altra, sì da obbligare a manovrare il lettore per cominciare daccapo.

Niente male. Niente male davvero, questo “Tomb Absolute”. Da ascoltare e riascoltare per metabolizzare l’enorme, titanica quantità di musica in esso contenuta.

E non solo…

Daniele “dani66” D’Adamo

 

Ultimi album di Negative Vortex

Genere: Death 
Anno: 2023
79