Recensione: Ultima Ratio

Di Alberto Fittarelli - 21 Maggio 2008 - 0:00
Ultima Ratio

È un dato di fatto, la fascia più affascinante del death metal moderno è quella che ha saputo rivitalizzarsi grazie ad influssi epici, all’amore per la mitologia, all’intuizione geniale che ha permesso al genere di narrare leggende lontane, cosa precedentemente riservata a ben altri sottogeneri del metal. Nile e Behemoth sono solo i capostipite, in ambito death, di una tendenza sempre più forte, necessaria e desiderata dal pubblico di questo genere musicale, che si va rafforzando di mese in mese.

I romani (e non poteva essere altrimenti) Ade si piazzano ovviamente su questa linea, tentando l’approccio personale e, finalmente, italocentrico su un genere che rischiava di appiattirsi sul Medio Oriente, quanto ad atmosfere. Verrebbe da dire che dopo anni e anni di boschi, geli invernali, barche e razzie nordiche (cantate nel black et similia addirittura da chi è tutto meno che nordico…) era anche ora che qualcuno si ricordasse che Roma ha detto qualcosina di più di quanto appena citato…

Quisquilie liriche a parte, gli Ade risultano vincenti per la formula sonora, in primis: un death metal con accenti fortemente brutali che ricorda molto, se spogliato degli inserti epicheggianti, i migliori Immolation, e che sa appunto speziare la propria ricetta con l’uso mai invadente ed eccessivo di tastiere, cori e melodie di sapore millenario. La quantità di lavoro infusa dal gruppo è evidente sia in termini di songwriting, sia per quanto riguarda la produzione, che risulta perfetta per suonare underground senza risultare deficitaria e sgradevole.

Bellissimi, per quanto semplici, gli innesti di tastiera su di una ‘Manes’, ancor meglio il gusto mediterraneo dell’intro Carthago delenda est, breve visione perfetta per introdurre la furia di Excidium.
Le sei tracce suonano mature, elaborate quanto basta e assolutamente pronte per un debutto su CD, tanto più che oggi non lo si nega a nessuno… Speriamo solo che non restino penalizzati proprio i gruppi che invece lo meritano.

La curiosità, ora, è quella di sentire gli Ade all’opera su di un disco intero: fidandoci del fatto che saprebbero renderlo a dovere. Da scoprire e gustare.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

01 – Carthago delenda est
02. – Excidium
03 – Proxime morbum
04 – Pro aliqua roma vitam profundere
05. – Annibalem
06. – Manes