Recensione: Ultraviolence

Di Gianluca Fontanesi - 12 Febbraio 2024 - 0:32
Ultraviolence
Etichetta: Folter Records
Genere: Black 
Anno: 2024
Nazione:
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75

Una delle prime legnate black di un certo livello del 2024 viene dalla Finlandia e si chiama Ultraviolence. Probabilmente avrete già sentito parlare dei Wolves Of Perdition grazie al precedente, ottimo, Ferocious Blasphemic Warfare del 2021; in caso contrario recuperatelo perché ne vale la pena. Abbiamo quindi per le mani un assassino che torna sulla scena del delitto sempre con la Folter Records e che lascia, ancora una volta, una traccia indelebile nei nostri padiglioni auricolari.

Ultraviolence è un’opera molto più corta del precedente lavoro, ben venti minuti in meno, e si sposa con la filosofia bislacca e contemporanea di chiamare album quello che a tutti gli effetti potrebbe essere un ep. Misteri del marketing; in ogni modo, la mezz’ora pubblicata dalla band finlandese è tutta di alto livello e non viene quasi mai alla noia. I nostri suonano un black metal moderno, velocissimo e dal gran gusto melodico, con ritornelli orecchiabili e che, spesso e volentieri, sfocia nel death metal sia a livello di riffing che vocale. La prestazione al microfono infatti alterna sapientemente scream e growl, offrendo una buona varietà e dando ulteriore potenza alla furia inaudita sprigionata dal disco.

Il risultato è un ibrido molesto, feroce ed efferato, che va a scremare la prolissità del debutto senza dare all’ascoltatore la possibilità di rifletterci troppo sopra. Purtroppo dove nel 2021 si sarebbe dovuto togliere, qui si sarebbe dovuto aumentare, soprattutto considerata l’ottima ispirazione dei brani e la produzione devastante che li accompagna.

Ciò che rimane è in ogni caso un ottimo lavoro, che raggiunge il suo apice con la bellissima The Funeral Hymn, probabilmente il miglior brano composto dai Lupi. Se siete amanti del black metal più veloce e violento ma allo stesso tempo epico e fiero, Ultraviolence è ciò che state cercando e sicuramente non vi deluderà. Ci auguriamo di poter sentire presto quello che sarà il terzo, fatidico lavoro dei Wolves Of Perdition: ci sono tutti i presupposti per qualcosa di memorabile.

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