Recensione: Unchained/Prophecy [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 29 Dicembre 2011 - 0:00
Unchained/Prophecy [Reissue]

Prendete un cantante sufficientemente scoppiato ma soprattutto sfiatato e mettetelo nelle condizioni di dare il peggio di sé tramite una produzione che definire amatoriale rasenta l’eufemismo – nonostante il remaster – e per completare l’opera un bel songwriting scolastico che più scolastico non si può infarcito di cliché stantii da far schifo ed eccovi servito Unchained 25 Years Anniversary Edition degli Speed Limit, originariamente marchiato anno domini 1986, recentemente ristampato insieme con il successivo Ep Prophecy del 1988 da parte della Karthago Records, label che ha saputo e sa fare decisamente di meglio.

Va bene il recupero del patrimonio artistico dei favolosi e irripetibili anni Ottanta ma c’è recupero e recupero e sinceramente si sarebbe potuto vivere lo stesso senza questa reprise del gruppo di Salisburgo, che approda per la prima volta su Cd con le due uscite che ne hanno segnato gli esordi. Cinque ceffi che sarebbero impalliditi di fronte alla professionalità di alcuni Loro coevi italiani di medio livello, senza scomodare i grossi calibri, ma tant’è.

Di Unchained si salva in corner l’adrenalinica Burning Steel, il resto, per carità di patria – in questo caso l’Austria – è da dimenticare in fretta da tanto è fottutamente derivativo e privo di personalità.    

Cambio di passo e di cantante – fuori Hansi Hutthmann e dentro l’ex Cannon Steven Hogger – nei sei brani rimanenti, non a caso facenti capo all’Ep Prophecy. Gli Speed Limit deviano, inaspettatamente, da un HM tradizionale all’Hard Rock di Los Angeles tipico degli anni Ottanta senza apparenti scossoni. Quindi chitarrone in bella evidenza e produzione bombastica – si fa per dire, ma così pare se paragonata a quella dei nove brani precedenti – con canzoni dal flavour interessante, tanto da far sospettare addirittura che si tratti di una band diversa all’opera. In meglio, ovviamente, segnando netti passi avanti sia a livello di sezione ritmica che di chitarre.   

L’Hard degli Speed Limit è di quello massiccio, privo di compromessi e lustrini, nonostante la vena melodica sia accentuata, tanto da far pensare alle cose più dure di Dokken e Ratt. Prophecy/Dead Eyes, Lady e 1000 Girls sono belle botte di Metallo Cromato made in California, fra refrain da accendini al cielo e pugni levati in aria. Trascurabile Running Out Of Time, bellina No Lies e chiusura alcoolica con i quarantasei secondi di My Bonnie. Le sorti di questa uscita targata Karthago Records vengono sollevate inesorabilmente dal Metallo frizzante dei pezzi di Prophecy, altrimenti sarebbe stata notte fonda.      
         


Stefano “Steven Rich” Ricetti

 


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Tracklist:     
1. Unchained / Into The Future
2. Burning Steel
3. Slave Of Desire
4. Marriage In Hell
5. (No) Speed Limit (Instrumental)
6. Fight To Survive
7. Wings Of Steel
8. Toybombs
9. Vanishing Angel
10. Prophecy / Dead Eyes
11. Lady
12. 1000 Girls
13. Running Out Of Time
14. No Lies
15. My Bonnie
    
Line-up attuale:
Wolf Krug – Drums
Joe Eder – Guitars
Chris Angerer – Guitars
Steven Hogger – Vocals
Chris Pawlak – Bass