Recensione: Undeniable

Di Luca Corsi - 5 Novembre 2011 - 0:00
Undeniable
Band: Mecca
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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80

Anno 2002. L’universo del rock melodico venne sconvolto da una meteora precipitata violentemente nel suolo americano: l’omonimo debutto del supergruppo Mecca.

Il progetto – ideato e realizzato dal cantante/master mind Joe Vana – forte di una produzione ai massimi livelli ad opera del Re Mida Jim Peterik (Survivor, Pride Of Lions), e della partecipazione di musicisti d’eccezione, come Fergie Frederiksen (Toto, Le Roux) e David Hungate (Toto, Airplay, Stan Meissner), riuscì a conquistare ben presto il cuore dei melodic rockers più accaniti, rimanendo anche oggi, a quasi dieci anni dalla sua uscita, un cimelio sempre prezioso e ambito. Per molti, addirittura, uno dei migliori dischi AOR di sempre. Insomma, un vero e proprio classico, per capirsi.

Anno 2011. La Frontiers pubblica la nuova fatica di Joe Vana e soci: “Undeniable”. Il termine “fatica” risulta in questo caso più adatto che mai, dato che il disco in questione era in preparazione da ben sei anni. Per varie vicissitudini – tra le quali la morte dell’amico nonché co-produttore di Vana, Bryan Mitchell – il processo di produzione dell’album è dovuto procedere più lentamente rispetto al precedente, e con non poche difficoltà.

A stuzzicare il palato dei golosi ascoltatori di AOR, ci pensano anche questa volta i nomi altisonanti coinvolti nel songwriting da Vana: Pat Mastellotto (King Crimson, Mr. Mister), Tony Levin (King Crimson, Peter Gabriel), Tommy Denander e il chitarrista/compositore svedese Christian Wolff, oltre che l’onnipresente Eric Ragno alle tastiere.

“Undeniable”, pur lontano dai livelli magistrali di “Mecca”, si rivela essere comunque un buon dischetto, suonato con maestria e precisione, e contenente qualche episodio davvero notevole.
Spiccano maggiormente le tracce componenti il poker d’apertura: l’iniziale “Perfect World”, con un ritornello davvero invitante, la successive, dal sound più hi-tech – molto caro a gruppi quali Mr. Mister, dichiarata fonte d’ispirazione della band per il disco in questione – “Closing Time” e “Life’s Too Short”, e l’ottima “Ten Lifetimes”, decisamente più grintosa e con dei cori vincenti.
I Toto di fine anni ’80 fanno capolino nella seguente “I Know”, dove le sei corde – suonate dal figlio di Joe, Joey Vana, e Mark Alano – ammiccano allo stile inimitabile di Steve Lukather, elettrico nel suo incedere, quanto elegante nel giungere all’orecchio.
La punta di diamante, quasi a farlo apposta, viene posta al centro del lavoro: “Did It For Love” è infatti il miglior pezzo degli undici proposti, dal ritornello orecchiabile quanto invidiabile, in grado di proporsi per entrare nella Top Ten delle migliori canzoni dell’anno.

Anche la seconda parte del disco – il famoso “lato B” di un tempo – non lascia grossi rimpianti. Se “From The Start” ha un leggero sapore Westcoast di inizio anni ’90, gli episodi seguenti proseguono – ad eccezione di “W2W” – la morbidezza e l’eleganza dei suoni proposti, tipica di gruppi giovani e recenti quali gli svedesi Work Of Art, qui curati e amalgamati tanto nella cadenzata title-track, quando negli episodi più soft: “Deceptive Cadence” e “As I Walk Alone”.

Diciamoci la verità: ripetere le gesta eroiche e soprannaturali di “Mecca” era pressoché impossibile, e i fan di Vana e soci ne erano sicuramente consapevoli. Detto questo, “Undeniable” è comunque una di quelle uscite annuali che si ascoltano con vero piacere.
Senza particolari filler, al termine non lascia per nulla l’amaro in bocca, a testimonianza che i miracoli si fanno una volta sola, ma le buone gesta si possono ripetere più volte.

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Tracklist:

01. Perfect World
02. Closing Time
03. Ten Lifetimes
04. Life’s Too Short
05. I Know
06. Did It For Love
07. From The Start
08. Deceptive Cadence
09. W2W
10. Undeniable
11. As I Walk Alone

Line Up:

Joe Vana – Voce
Joey Vana, Mark Alano – Chitarra
Brian Moritz, Eric Ragno – Tastiere
Paul Pisciotto –  Sintetizzatori
Wally Hustin – Basso
Rick Vitek – Batteria

Additional Musicians:

Tommy Denander, Christian Wolff – Chitarra
Tony Levin – Basso
Pat Mastelotto – Batteria

 

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