Recensione: Ungentle Exhumation

Di Matteo Bovio - 18 Dicembre 2002 - 0:00
Ungentle Exhumation
Band: Cryptopsy
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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75

Questa della Century Media è stata veramente una trovata interessante: al di là del profilo ovviamente commerciale di questa ristampa, vi assicuro che Ungentle Exhumation è un lavoro che potrebbe non essere destinato ai soli fan della band, ma che può trovare spazio anche tra chi è semplicemente appassionato di Brutal. Ero già in possesso di una copia di questo demo, e trovare la ristampa in formato Cd è stata una sorpresa notevole, che mi fa capire tra le altre cose anche l’importanza che la casa discografica assegna alla band canadese.

Ungentle Exhumation è un 4tx dalla registrazione incredibile (praticamente ai livelli di Blasphemy Made Flesh) e dalla qualità molto elevata: il dato non sorprende, viste le successive uscite dei Cryptopsy. Non a caso ben 3 pezzi verranno poi immediatamente riutilizzati nel debutto dell’anno successivo. Parlando molto in generale, si può dire che i brani sono Brutal Death piuttosto lineare, con degli elementi però che già lasciano intravedere l’originalità del combo: non è permesso sorvolare sulla velocità inaudita delle tracce, elemento del quale dobbiamo rendere grazie all’immenso Flo Mounier. Ma anche alcuni intrecci chitarristici presentano già i sintomi di quella follia/genialità che tutti i fan conoscono bene.

Presente la spettacolare “Abigor”, uno dei pezzi forti del loro successivo debutto, che qui fa probabilmente da “testa di serie”… E’ con “Back To The Worms” che ci troviamo davanti all’unico inedito della band: solito l’alternarsi di velocità assassine e rallentamenti improvvisi, e solito il cantato impossibile del sempre amato Lord Worm; da segnalare assolutamente l’assolo, come sempre troppo bello per essere vero. Carino anche l’artwork, che riprende quello del demo originale aggiungendovi altri elementi. Per finire vi consiglio di dare un’occhiata veloce ai testi e di confrontarli con quelli degli ultimi lavori (anzi, di tutti escluso il primo); e a tal proposito cito a spanne alcune delle riviste che nel lontano ’94 definirono la band come «l’ennesima menata di Brutal Gore dal continente americano». Viene da sorridere a pensare a cosa sarebbe arrivato dopo…

La nota dolente viene dal constatare che il prodotto non è disponibile in Europa… o meglio, lo è stato solo durante il loro ultimo tour, dove era acquistabile direttamente dalla band. Comunque è probabilmente possibile trovarne copie direttamente dal loro sito internet oppure presso qualche mailorder americano. Una bellissima testimonianza questa di come i Cryptopsy siano sempre stati, fin dagli esordi, una band di tutto rispetto: un prodotto che assume non un semplice valore “storico” ma anche un discreto valore artistico, e che contribuirà senza ombra di dubbio a far crescere il vostro rispetto nei confronti di questa immensa band. Consigliato anche a chi non ha mai avuto il piacere di dare un ascolto a qualsiasi altro loro album.
Matteo Bovio

Tracklist
1 – Gravaged (A Cryptopsy)
2 – Abigor
3 – Back To The Worms
4 – Mutant Christ

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