Recensione: Veil of Darkness

Di Valeria Campagnale - 31 Ottobre 2025 - 15:45
Veil of Darkness
Etichetta: Autoprodotto
Genere: Black  Death 
Anno: 2025
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
65

L’album “Veil of Darkness” dei Nun Desecration non è un semplice disco Black/Death, ma un viaggio oscuro, concettuale e nichilista che affonda le radici in un immaginario storico profondamente medievale e nell’horror cinematografico italiano di culto. Interamente concepito, suonato e registrato dal polistrumentista Lord Yshua (con l’unica eccezione di testo e voce sul brano “Larvatio morbosa…”), questo lavoro è l’espressione di un bisogno irrefrenabile di confrontarsi con la fine del cristianesimo.
“Veil of Darkness” è un concept album costruito attorno al ritrovamento fittizio della “Profezia di Selenia”, una suora lesbica che si trasforma nel maestoso simbolo della dea Kali. Selenia si manifesta attraverso danze estatiche e orgiastico/esoteriche, in cui il sangue mestruale – inteso nel suo potente aspetto vitale e magico – diviene l’elemento centrale di un rito profano.
Questa narrazione cruda e blasfema si fonde esplicitamente con l’estetica di due film iconici: “Demonia” di Lucio Fulci e il visionario “Memorie di una suora adolescente” di Franco Jesus, di cui sono stati estratti vari pattern sonori. L’album traccia un cerchio che si chiude idealmente con la conclusiva “Danzakali”, lasciando l’ascoltatore in uno stato di catartico orrore.
Musicalmente, Lord Yshua ha optato per un Black/Death Metal minimale e diretto. L’intenzione è chiara: riportare il genere in un contesto più “locale”attraverso l’inserimento di elementi War/Industrial. Questi ultimi servono a rappresentare gli aspetti apocalittici ed esoteric/horrorifici del concept, aggiungendo uno strato di disturbo e fredda meccanicità alla furia organica del metal estremo.
La scelta del sound non è casuale. Registrato nello studio privato, Under a Triple Moon Studio, l’album si distingue per un taglio di chitarra deliberatamente “marcio”, ottenuto persino con un economico Behringer metal h300. Questa decisione conferisce a brani come “Suorinfera” e “Vaginarosary” un’atmosfera grezza e malevola, lontana da qualsiasi ambizione di pulizia sonora. La presenza di Federico Fregni degli Occ’del Coruv in “Larvatio morbosa pro iudaicis…” aggiunge un ulteriore strato di oscurità vocale all’opera solista, il titolo latinizzante suggerisce una “morbosa mascherata per i giudei” o mascheramento malsano.
“Veil of Darkness” è un lavoro che richiede di essere ascoltato tenendo a mente il suo contesto concettuale. È una prova d’identità forte e inequivocabile. Non è musica per chi cerca perfezione tecnica, ma per chi apprezza l’orrore viscerale e la dedizione ossessiva a un concept estremo. I Nun Desecration offrono un Black/Death Metal violento e primitivo, intriso di esoterismo blasfemo e di gusto cinematografico retrò. Un lavoro essenziale per chi apprezza il metal estremo fatto con intelligenza concettuale e una produzione volutamente putrida.
L’EP prende il via con “La profezia di Selenia” e culmina perfettamente con l’atto finale di “Danzakali“.
Se il concept dell’album ruota attorno alla blasfemia e al nichilismo religioso di Selenia, “Black Cemetary” ne rappresenta il cuore lugubre e l’ambientazione orrorifica.
Musicalmente, questo brano è uno dei punti in cui la fusione tra Black/Death minimale e le atmosfere cinematografiche diventa più palpabile. La traccia evoca immagini dirette di profanazione e rovina, fungendo da ponte sonoro tra la furia iniziale, ovvero, “La profezia di Selenia,” “Suorinfera”) e l’intensificazione del rito.
I riff freddi e affilati, creano un effetto sonoro di decadenza. È qui che il Black Metal assume la sua connotazione più vicina al first-wave, dipingendo un paesaggio sonoro desolato e apertamente sacrilego, in linea con l’ispirazione, un inno alla morte della fede.
Aspettatevi drum machine fredde, rumori metallici e texture sonore disturbanti che si scontrano con la base Black/Death, rendendola forse la traccia più oppressiva e meno umana dell’intero EP.

Ultimi album di Nun Desecration